Perché sto con la polizia francese

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Ogni accadimento, ormai, serve per alimentare la polemica su quanto sia crudele la legalità e boia i suoi custodi, come nel caso della polizia francese che, legittimamente, blocca chi passa la frontiera clandestinamente

– Silvio Cortina –

Avevo già commentato su questo blog i fatti di Bardonecchia, ma prima di essi c’era stato il caso strappalacrime della migrante moribonda incinta che era stata respinta dai doganieri francesi e, ricoverata in Italia, aveva partorito e poi era morta. E giù a dare addosso ai francesi perché erano stati senza cuore, e che non era possibile rifiutare l’ingresso ad una persona in quelle condizioni. Scusate, ma solo perché uno sta per morire può infrangere le leggi degli Stati e andarsene dove vuole e come vuole, con famiglia al seguito? Se la signora stava così male non aveva che rimanersene nel suo Paese e forse la sua situazione non si sarebbe aggravata.

Ora circola un video di due mesi fa (!) in cui dei poliziotti francesi alla stazione di Mentone fanno scendere dal treno una “migrante” incinta. I fatti: arriva un treno dall’Italia e i francesi fanno i controlli, una famiglia di origini africane si rifiuta di mostrare i documenti (probabilmente non li ha affatto) e allora viene invitata a scendere per accertamenti. Com’è d’uso in questi casi la famigliola mette in atto la commedia delle urla e della resistenza passiva urlando di non toccarli perché la signora è incinta, pensando forse di avere a che fare coi soliti mammoni italiani, ma i gendarmi francesi li prendono di peso e li fanno scendere dal treno.

Nessuna violenza esercitata su di loro, nessun atto denigratorio, nessun commento offensivo, ma l’episodio è comunque servito per riproporre la polemica su quanto sia cattiva la polizia francese perché – pensate! – ferma chi passa la frontiera clandestinamente. Una cosa di inaudita crudeltà.

Ovviamente le riprese, tagliate in alcuni punti per cercare di far passare l’incidente come fosse arbitrariamente creato dai poliziotti, e non invece giustificato dalla mancanza di documenti della famigliola di clandestini, è stato ripreso dai soliti “attivisti” di diritti umani. Ovvio.

Si fosse trattato di prendere un rapinatore od un ladro non ci sarebbe stata alcuna speranza che due mesi dopo il fatto qualcuno tirasse fuori un video per incastrarlo, ma quando si tratta di demonizzare e attaccare l’operato anti-clandestini delle forze dell’ordine, ecco che la potente lobby delle Ong si mobilita.

Invidio i francesi che hanno una polizia efficiente e che fa ciò per cui tutte le polizie del mondo sono pagate: far rispettare le leggi.