Perché sarebbe sinistro un governo di Sinistra

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Non essendoci più soldi in cassa, per finanziare il suo populismo globalista la Sinistra avrebbe soltanto due strade da percorrere, una peggiore dell’altra: fare altro debito (e l’Europa non lo consentirebbe), o tassare tutto quello che è ancora tassabile, in primis la casa di proprietà, gli stipendi e il capitale, ma in quel caso sarebbe il popolo assieme alla nomenclatura economica ed industriale a ribellarsi

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L’alternanza di partiti politici e di leader liberamente scelti dal popolo è il primo segnale dello stato di salute di una democrazia. Tale premessa per dire che, pur essendo noi dei vecchi liberalconservatori (ma forse proprio per questo) in punta di principio non ci sconvolgerebbe per niente un eventuale governo di Centrosinistra alla guida del Paese: ve ne sono già stati in passato e immaginiamo che altri ve ne saranno in futuro. A sconvolgerci, semmai, sarebbe un governo di questo Centrosinistra, trainato dal Pd avente a capo Elly Schlein che dell’Italia conosce, forse, soltanto la capitale e la forma di Stato. Ciò perché, nel caso divenisse premier, l’incomprensibile signorina italo-svizzera-americana dovrebbe scegliere i vari ministri tra quelli che pascolano, idealmente o politicamente, nel cosiddetto campo largo, ed è proprio questa evenienza a non farci dormire la notte! Infatti, ci vengono gli incubi anche da svegli al pensiero che potremmo trovarci Elly a capo di un governo formato, per fare alcuni esempi, da Giuseppe Conte ministro dell’Economia, Matteo Renzi ministro degli Esteri, Nicola Fratoianni ministro della Difesa, Angelo Bonelli ministro della Transizione ecologica, Giuseppe Santalucia ministro della Giustizia, Beppe Sala ministro degli Interni, Maurizio Landini ministro del Lavoro, Romano Prodi ministro per gli Affari europei e Ilaria Salis con la delega alle Politiche abitative.

Già in tempo di vacche grasse una compagine di questo tipo sarebbe esiziale sul breve termine, ma certamente catastrofica sul medio termine per un Paese che, pur avendo un debito pubblico di oltre 3.000 miliardi, dovrà affrontare le sfide politiche, economiche, tecnologiche e di difesa che gli impone il ripresentarsi della storia sulla scena mondiale con tutte le sue perverse dinamiche, quella storia che secondo gli estimatori di Fukuyama era finita perché il nostro presente sarebbe stato il suo punto di arresto o, se preferite, il suo ultimo atto. E, invece, la storia sta correndo come non mai, cambiando palcoscenico e attori ogni giorno, eccetto che a Sinistra dove si agitano le solite comparse e guitti che, però, pretendono l’Oscar per la loro recitazione che sa di stantio già prima di andare in scena.

Ritornando a noi, non essendoci più soldi in cassa, per finanziare il suo populismo globalista, la Sinistra avrebbe soltanto due strade da percorrere, una peggiore dell’altra: fare altro debito (e l’Europa non lo consentirebbe) o tassare tutto quello che è ancora tassabile in questo Paese, in primis la casa di proprietà, gli stipendi e il capitale, ma in quel caso sarebbe il popolo assieme alla nomenclatura economica e industriale a ribellarsi. Con l’aggiunta di un altro problema di non secondaria importanza: un governo come quello sopra paventato sarebbe ostaggio di tutti i mostri che la Sinistra ha nutrito in questi anni. E ci riferiamo alla Magistratura, che all’ombra (e spesso sotto la tacita egida) delle diverse mummie passate per il Quirinale, si è messa sulla strada dell’eversione, ponendosi come un contropotere più che come potere autonomo. Figuriamoci cosa combinerebbe con i suoi beniamini al governo!

Ma non sottovalutiamo neanche il potere interdittivo e condizionante degli estremisti di Sinistra, sempre pronti a incendiare le piazze, dei centri sociali, dei torbidi interessi dei proprietari dei media fiancheggiatori tipo la Fiat, delle lobby green, di quelle gay e immigrazioniste. Insomma, un governo di questa Sinistra trasformerebbe l’Italia in un inferno per gli italiani che già adesso, grazie anche alle sue politiche del recente passato, non se la passano proprio bene nel campo della sanità e della sicurezza. Ecco perché, nonostante alcune riserve sul materiale umano presente nell’attuale esecutivo, facciamo voti affinché il governo di Giorgia Meloni duri tutta la legislatura e magari oltre.

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