Perché è stato stupido attaccare Sergio Mattarella il 2 giugno

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Alcuni pensano che, sotto sotto, l’attuale presidente della Repubblica faccia spesso la terza gamba della Sinistra italiana e che, quando può, non si lascia scappare l’occasione per vibrare una stilettata interscapolare al governo di Destra-centro. Stavolta, però, sull’Ue Sergio Mattarella ha detto qualcosa di condivisibile da tutti, anche da quelli che la vorrebbero diversa da com’è oggi

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Matteo Salvini è diventato, ormai, un caso clinico che non è possibile analizzare neppure con alla mano quel trattatello sulla stupidità che ci ha lasciato il compianto professor Carlo M. Cipolla, recante un titolo che racchiude l’essenza del pensiero di un fine e colto umorista: “Allegro ma non troppo”. Ebbene, noi non sappiamo se il professor Cipolla (che è morto ventiquattr’anni fa) abbia mai visto in azione l’attuale segretario della Lega, nonché attuale vice premier, sta di fatto che c’è un passaggio del succitato trattatello che sembra esser stato scritto apposta per lui: «La nostra vita è anche punteggiata da vicende in cui noi si incorre in perdite di denaro, tempo, energia, appetito, tranquillità e buonumore a causa delle improbabili azioni di qualche assurda creatura che capita nei momenti più impensabili e sconvenienti a provocarci danni, frustrazioni e difficoltà, senza aver assolutamente nulla da guadagnare da quello che compie. Nessuno sa, capisce o può spiegare perché quella assurda creatura fa quello che fa. Infatti non c’è spiegazione – o meglio – c’è una sola spiegazione: la persona in questione è stupida».

Stendendo un velo pietoso sulle castronerie che ciclicamente tira fuori il senatore leghista Claudio Borghi, ci domandiamo come possa venire in mente a un politico normalmente raziocinante, che peraltro è anche vice premier del governo da lui nominato, attaccare il presidente Sergio Mattarella il giorno della festa della Repubblica, prefigurandone addirittura le dimissioni! E per che cosa poi? Per aver detto, il presidente, nel suo canonico messaggio del 2 giugno (a una settimana dalle elezioni per eleggere il Parlamento Europeo) che «…con le elezioni consacriamo la sovranità dell’Unione Europea», oltre alla solita snocciolatura dei luoghi comuni sulla Costituzione. E allora?

Sono in molti a ritenere che, sotto sotto, l’attuale presidente della Repubblica faccia spesso la terza gamba della Sinistra italiana e che, quando può, non si lascia scappare l’occasione per vibrare una stilettata interscapolare al governo di Destra-centro, ma stavolta sull’Ue ha detto qualcosa di condivisibile da tutti, anche da quelli che la vorrebbero diversa da com’è oggi.

Peraltro, inseguendo unicamente l’obiettivo di un’ennesima, gratuita e becera querelle col Quirinale, a Borghi e a Salvini è sfuggita quella che, secondo noi, è stata la vera intenzione di Sergio Mattarella, e cioè ricordare a tutti che l’imminente competizione elettorale riguarda in massima parte il Parlamento Europeo e sarà, pertanto, inutile traguardarne il risultato con un’ottica nazionale. Insomma, il presidente ha voluto dire che se la Sinistra non avrà, come emerge dai sondaggi, una lusinghiera affermazione nelle urne poco male perché si tratta di elezioni europee.

Magari il concetto è troppo volpino perché possa intenderlo Salvini, ma, se l’uscita del presidente avesse avuto davvero questo recondito fine, potrebbe far gioco anche al Centrodestra qualora non dovesse portare a casa, a sua volta, i risultati accreditatigli dai diversi sondaggisti fino a qualche mese fa, viste le sue pipì fuori dal vaso del “sentire di Destra” delle ultime settimane, come il redditometro e l’accoglienza in pompa magna dell’ergastolano Chico Forti da parte della premier.

Se poi aggiungiamo a tutto questo il fatto che con l’attacco frontale di Salvini – Borghi a Mattarella la Lega ha vieppiù spaventato gli elettori moderati del Centrodestra e dilapidato prima del tempo i voti che sicuramente le procurerà il generale Vannacci (che empiricamente valutiamo possa essere il 10% di coloro che hanno acquistato il suo discusso libro), si capisce ancor di più quanto male ha fatto alla coalizione di governo la puttanata di Salvini del 2 giugno. Peraltro, questi rimangiandosi tutto il giorno dopo con una dichiarazione secondo la quale lui e la Lega amano in realtà Sergio Mattarella, ha dimostrato ancor di più quanto sia spregiudicato e inconsistente il suo pensiero politico, vagolante nel deserto di un programma per governare l’Europa e l’Italia.

D’altronde, il professor Cipolla, con il quale abbiamo aperto l’articolo, aveva previsto anche i disastri che certi individui sono capaci di arrecare alla società: «Alcuni stupidi causano normalmente solo perdite limitate, mentre altri riescono a causare danni spaventosi non solo a uno o più individui, ma ad intere comunità e società». Come dire alla comunità di Centrodestra e alla società dei suoi elettori.

Pertanto, ringraziano il segretario leghista l’attuale leader di Forza Italia, Antonio Tajani, per ragioni di competizione interna al governo, oltre che l’arruffapopolo Elly alla quale Salvini ha fornito altri spunti per poter continuare con la solfa del pericolo fascista, e il raccontaballe Giuseppi che, tra l’altro, proprio in queste ore ha dovuto imporre il passo indietro al candidato pentastellato nel Consiglio regionale del Piemonte, Marco Allegretti, perché indagato per reati fiscali. Come una qualunque Santanché. Che squallore il Centrosinistra! Che pena il Centrodestra! Che disgraziati noi che tra pochi giorni dovremo scegliere chi votare tra costoro.

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