Non usate i bambini come scudo antivirale!

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In presenza di un vaccino che è certamente salvifico nell’immediato ma sul quale non esiste una rassicurante ed esaustiva letteratura sulla sperimentazione e sugli effetti a medio e lungo termine sul corpo umano, non si capisce quale follia si stia impadronendo della mente di politici e medici – non tutti per fortuna – i quali oltre a non voler vedere le zone d’ombra di certe teorie e convincimenti, adesso vorrebbero utilizzare il corpo dei bambini per proteggere gli adulti dal virus

– Enzo Ciaraffa –

Un tempo, quando una nave passeggeri era in procinto di affondare e il capitano ordinava di calare le scialuppe per mettere in salvo passeggeri ed equipaggio, l’esortazione che correva lungo i ponti in subbuglio era: “Salvare prima i bambini e le donne!”. Cioè mettere per primi in sicurezza i più indifesi, i meno attrezzati fisicamente per potersi salvare da soli. Oddio, poi è venuto il famigerato capitano Schettino della Costa Concordia, che abbandonò la nave mentre s’inclinava sull’acqua e si mise in salvo lui per primo, mentre morivano trentadue persone a causa della sua imperizia. Ma questa è un’altra storia. Perché allora l’abbiamo rievocata? Per porre in evidenza il fatto che, in caso di pericolo, la salvezza dei bambini è sempre stata il primo obiettivo di ogni società umana fino ad oggi e quando questo non è avvenuto, i colpevoli sono stati destinati come minimo alla damnatio memoriae.

Come sempre faccio quando parlo di pandemia fuori dai denti, ripeto che anche per precedenti professionali sono da annoverare tra i soggetti più vaccinati d’Italia. Ergo, a nessuno venga in mente di classificarmi come no vax soltanto perché andrò a sostenere delle cose che il politically correct non ama sentire. E inizio subito con una domanda alla quale nessuno vuole rispondere in modo inequivocabile: ma è davvero necessario vaccinare i bambini contro il Covid-19? D’istinto sarei portato a rispondere con un monumentale no ma, poi, consapevole di non possedere le competenze professionali per poter basare su di una razionale e articolata motivazione la mia avversione, mi rifaccio a due opposte scuole di pensiero scientifico per capirci meglio: l’anglo-tedesca e quella americana, che ho liberamente condensato dalle dichiarazioni di due autorevoli specialisti di questi Paesi.

A proposito della vaccinazione anti Covid in età pediatrica, in un’intervista rilasciata al Fatto Quotidiano lo scorso 4 luglio, il presidente della Società Tedesca di Pediatria e Medicina, Jörg Dötsch, ha dichiarato che non si può rischiare di creare un danno ai bambini sani che nella stragrande maggioranza affrontano l’infezione da Covid senza nessuna conseguenza, e ne ha anche spiegato il perché: “Non possono essere costretti a proteggere gli adulti», in sostanza a far loro da scudo antivirale. D’altronde, anche il Koch Institute di Berlino si è espresso negativamente sulla vaccinazione anti Covid per i bambini, a meno che non siano in “… condizioni patologiche preesistenti”.

Invece, la Food and Drug Administration americana, e vengo all’altra scuola di pensiero, che è l’equivalente dell’Ema-European Medicines Agency e del Koch Institute di Berlino, ha autorizzato l’uso del vaccino sui bambini dai cinque agli undici anni perché, come ha spiegato ai media Sabrina Assoumou, specialista in malattie infettive e professoressa di medicina alla Boston University, per ridurre la trasmissione del virus è necessario vaccinare anche i più piccoli perché – secondo la dottoressa – questi hanno contribuito a diffondere le varianti del Covid. In altre parole, i bambini devono essere sottoposti alla leva vaccinale, non perché potrebbero essere letalmente infettati dal Covid, il che per fortuna non avviene, ma per fare da scudo antivirale, per proteggere gli adulti mediante l’inoculazione di un vaccino del quale – e non è ancora un delitto dirlo – non si conoscono tutti gli effetti collaterali sul medio e lungo periodo. Eppure, nonostante tali incertezze, anche in Italia si vorrebbe sottoporre a vaccinazione anti Covid i bambini non appena l’Ema avrà dato il via libera.

Ebbene, in presenza di un vaccino che è certamente salvifico nell’immediato ma sul quale non esiste una rassicurante ed esaustiva letteratura sugli effetti a medio e lungo termine sul corpo umano, non so quale follia si stia impadronendo della mente di politici e scienziati – non tutti per fortuna – i quali oltre a non cogliere l’assurdità di certe contraddittorie posizioni, vogliono utilizzare il corpo dei bambini per proteggere gli adulti, insomma per fare da scudo antivirale. Eppure questi pasdaran della vaccinazione ci avevano detto che eravamo già protetti dal vaccino, il quale ci avrebbe coperto anche in caso di variante, consentendoci eventualmente di curarci a casa senza finire in ospedale. E se è così, perché si vogliono vaccinare i bambini sui quali il Covid transita quasi sempre in modo del tutto asintomatico? Il gioco vale la candela per la prospettiva esistenziale dei piccoli e per l’evoluzione totalitaria del proibizionismo sanitario?

E sì, perché decretando l’apartheid, come ha già fatto l’Austria, per coloro che rifiutano il vaccino in quanto non previsto da una legge dello Stato, imponendo un documento identificativo per potere andare a lavorare (l’Italia è ancora una repubblica fondata sul lavoro…), limitare ad oltranza la circolazione dei cittadini, impedire il dissenso e la libera manifestazione del pensiero, utilizzare i bambini come scudo antivirale per gli adulti, ci riporta alla memoria un passato che ci fa ancora inorridire. Ciò perché pian piano, giorno dopo giorno, stiamo scivolando verso un nuovo eugenismo che, a mio modo di vedere, è molto più pericoloso di quello nazista il quale si basava su di una teoria che, in fondo, era facile smontare: la presunta superiorità razziale degli ariani.

L’eugenismo che, invece, sta prendendo oggi piede è più difficile da combattere perché fonda su di una certezza assoluta, su di un dogma para-divino: il vaccino salverà il mondo. Ergo, chi non si vaccina non è un poveretto che ha paura di morire perché è stato terrorizzato e confuso dai governi e dai media mainstream, ma un sub umano pericoloso per l’umanità e al quale tra poco si potrà far di tutto come avveniva nell’antica Sparta con gli Iloti: lo si potrà picchiare senza ragione, metterlo in prigione per renitenza al vaccino, togliergli lavoro e stipendio, privarlo dell’assistenza sanitaria, indurlo a mendicare un panino fuori ai ristoranti dove gli è precluso l’accesso perché non possiede il nobilitante green pass.  Tutto ciò in un contesto politico, sanitario e religioso dov’è legittimo alzarsi al mattino e scegliere a quale sesso appartenere quel giorno, ma non decidere se sottoporsi o meno ad un trattamento sanitario invasivo. Eppure le malattie derivanti da comportamenti sessuali impropri, come l’Hiv, non sono meno pericolose del Covid.

A questa congerie di eventi e provvedimenti – alcuni molto pericolosi a mio avviso – dobbiamo aggiungere l’affioramento di una situazione nuova nei rapporti umani della società cosiddetta civilizzata: oggi sono i bambini che devono far da scudo agli adulti e non il contrario!

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