Un aforisma al giorno toglie il medico di torno
Le circolari ministeriali, a partire da quest’anno, hanno disposto che gli insegnanti dovranno applicare le nuove linee guida per l’insegnamento dell’Educazione Civica nella scuola, spiegando agli studenti il nesso esistente tra senso civico e sentimento di appartenenza alla comunità nazionale definita Patria, un concetto richiamato dalla nostra Costituzione… ma un sia pur vago concetto di Patria esiste ancora nel nostro Paese?
Esiste nella misura in cui esistono buoni insegnanti (e ne abbiamo conosciuti tanti), ma ve sono anche di pessimi, di quelli che scambiano la cattedra per una tribuna politica e, quel che è peggio, con il loro ideologismo fanno copiosamente circolare il veleno delle suggestioni negative della propaganda antinazionale.
Beninteso che l’amor patrio debba essere insegnato nelle scuole senza fronzoli, senza rodomontate e fanatici sproloqui, ma semplicemente proponendo ai giovani gli esempi più significativi e persuasivi della loro storia. È in essa, infatti, che, come struggentemente scrisse Giacomo Leopardi nella poesia All’Italia, le nuove generazioni ritroveranno le sacre orme del loro sangue o, se preferite, le radici del loro presente.
Il corpo insegnanti nella sua generalità, e soprattutto i dirigenti, talvolta indefinibili esserini, saranno all’altezza del compito o continueranno a rimanere indifferenti di fronte alla grave crisi d’identità che sta annichilendo i giovani? Ricordiamo agli eventuali renitenti che soltanto amando la propria Patria si riuscirà a provare rispetto per quella degli altri: è in un mondo di Patrie collaborative il segreto della pace, non nel globalismo senza cuore e senza cervello!
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