Come ogni anno la Regione Lombardia ha organizzato la campagna vaccinale antinfluenzale e il solito “Ospedale di Baggio”, in collaborazione con l’Azienda Socio Sanitaria Territoriale – ASST Santi Paolo e Carlo c’è per dare una mano ai milanesi in un momento in cui la vaccinazione antinfluenzale assume una particolare importanza per evitare guai più grandi, specialmente alle persone anziane
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Dal 1833 ad oggi non v’è stato giorno, in pace e in guerra, che la Sanità Militare Italiana non abbia tenuto fede al suo antico motto: «Fratribus ut vitam servares», ovvero per salvare la vita ai fratelli. L’ultima riprova della vitalità ed efficacia di un valoroso corpo medico militare l’abbiamo avuta, la stiamo avendo, in questi giorni, nel corso dell’epidemia di Covid-19 che ha pesantemente colpito anche il nostro Paese. Servivano luoghi per la quarantena? E la Sanità Militare ha provveduto dove poteva, come ha fatto presso il Centro Ospedaliero Militare di Milano fin dallo scorso mese di marzo, allo scopo di alleggerire la pressione sui reparti di quarantena delle strutture sanitarie civili.
D’altronde, il Centro Ospedaliero Militare è di casa a Milano perché è anche topograficamente incastonato nel capoluogo meneghino da oltre novant’anni, anche se a tutt’oggi i milanesi di una certa età lo ricordano semplicemente come “Ospedale Militare di Baggio”. Attualmente ne è direttore il Colonnello Medico Fabio Zullino.
Ebbene, come ogni anno la Regione Lombardia ha organizzato la campagna vaccinale antinfluenzale e, ancora una volta, il nostro “Ospedale di Baggio” c’è per dare una mano ai cittadini milanesi, in un momento in cui la vaccinazione antinfluenzale assume una particolare importanza per evitare guai più grandi, specialmente alle persone anziane.
Infatti, in collaborazione con l’Azienda Socio Sanitaria Territoriale – ASST Santi Paolo e Carlo, il Centro Ospedaliero Militare, pur continuando la sua attività istituzionale, ha destinato una parte della sua struttura a diventare un Hub Vaccinale e, da quando ci risulta, quest’area è stata cinturata nel rispetto delle norme anti-Covid, nel senso che è stata isolata dal contesto generale per offrire sicurezza ai cittadini vaccinanti ed al personale che vi opera stabilmente.
Da quanto abbiamo potuto anche capire curiosando qua e là, lo schema organizzativo dell’Hub Vaccinale di Baggio è tanto semplice quanto efficace: in una tensostruttura collocata all’entrata della porta carraia verranno registrate le persone da vaccinare, per passare poi in un’altra struttura posta più avanti dove, in numero e distanze prestabilite, esse stazioneranno sedute, in attesa di essere chiamate per l’inoculazione del vaccino. Il project officer dell’Hub Vaccinale di Baggio è il Tenente Colonnello Medico Francesco Gaeta assieme al 1° Luogotenente Castellano e in costante collaborazione con il personale medico e paramedico della suddetta ASST, tra i quali pare di ricordare i dottori Alessandra Pepe e Tiziana Rotelli.
Risulta che il tempo di attesa previsto per i vaccinanti sia di 10/15 minuti per 600 vaccinazioni al giorno … però. Ma in fondo non ce ne meravigliamo neppure più di tanto perché quando nel corso di un’emergenza nazionale si mettono a collaborare, in silenzio com’è loro costume, militari e civili, medici con le stellette e senza, le emergenze si superano.
Si ricorda che per poter fare il vaccino a partire dalle ore 08,30 del 9 novembre, bisogna prima prenotarsi senza la presenza, ovvero standosene a casa e attenendosi alle indicazioni riportate nella tabella delle slide centrali.