Metti una mattina con l’onorevole

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Leonardo Tarantino è un politico con il raro dono della levità intelligente perché riesce a rendere intellegibili e gradevoli anche gli argomenti più ostici

– Enzo Ciaraffa –

La giornata non è certamente delle migliori dal punto di vista meteorologico e se a ciò aggiungiamo che la sede centrale del municipio di Samarate – dove sono in attesa del sindaco per intervistarlo – si trova in un tetro edificio risalente al periodo fascista, s’indovina il mio greve umore mentre attendo sullo scalone principale. Poi, a rischiarare l’ambiente arriva un ultraquarantenne dal piglio cordiale e col sorriso stampato sulle guance il quale viene subito attorniato da cittadini in attesa e capisco che è il sindaco.

Intervistare Leonardo Tarantino è l’esercizio più semplice del mondo stante la sua grande capacità empatica, una capacità della quale approfitto per iniziare l’intervista subito, senza preamboli e – come gli ho premesso – senza seguire uno schema preordinato che finirebbe per rendere automatiche, scontate, domande e risposte. E allora tanto vale iniziare subito.

Onorevole, dopo una lunga permanenza nella Lega prima come semplice militante e poi da segretario provinciale, lei è diventato sindaco di Samarate nel 2010, deputato nel collegio uninominale di Busto Arsizio – Saronno – Malpensa lo scorso marzo. Possiede, dunque, un background politico di rispetto in un momento in cui, però, la politica sta delegittimando se stessa per l’incapacità di saper dare risposte concrete ai cittadini… ma chi glielo ha fatto fare di candidarsi?

L’autore dell’intervista e l’onorevole Leonardo Tarantino

Intanto devo precisare che non mi sono proposto per la candidatura, è calata inaspettatamente dall’alto. Lei mi ha chiesto poi chi me lo ha fatto fare a mettermi in gioco. Verrebbe da dire che è proprio in tempi d’infedeli che occorrono missionari anche se – è d’uopo precisarlo – non sono un missionario ma soltanto un innamorato di questo Paese come nazione ma anche delle sue singole realtà territoriali. E posso ben dirlo perché sono figlio di due regioni: la Puglia e la Lombardia.

Ecco, a proposito di questo amore per una parte e per tutte le singole parti del Paese, la Lega cui lei appartiene non teme di essere tacciata d’incoerenza?

Incoerenza? E Perché? La politica è dinamica come la storia e l’Italia di oggi non è la stessa degli anni Ottanta, quando la Lega tuonava contro le politiche dilapidatrici al Sud della classe politica che era solita comprarvi il consenso con i miliardi dei contribuenti, soldi che poi scomparivano in mille rivoli, senza creare niente di duraturo.

Che cosa è cambiato?

È cambiato che, a causa di una politica allucinante, il Paese è sulla strada della disgregazione per cui o ci rimbocchiamo le maniche e cerchiamo di unire tutti, o il processo disgregativo diventerà davvero irreversibile.

Lasciamo perdere i grandi temi della politica, onorevole, e mi parli un po’ di lei. Quanti anni ha? È sposato? Ha figli? Quale titolo di studio possiede?

Lei non è un giornalista ma una mitragliatrice! Ovviamente non ho nessuna difficoltà a risponderle. Ho 47 anni, sono sposato, non ho ancora figli e posseggo il diploma di perito agrario con specializzazione in enocultura. In altre parole sono un tecnico esperto di coltura della vite e di produzione del vino.

Dice queste cose con una sincerità alla quale non eravamo più abituati, stante anche le eccessive e gratuite illazioni sui curricula di alcuni politici designati alla guida del governo.

Vede, ad un politico più che il nutrito curriculum serve la credibilità, e quella si costruisce con anni di duro tirocinio al servizio della gente. Riprova ne è che la vecchia classe politica e dirigente che ha ridotto il Paese nelle condizioni che tutti conosciamo, di titoli da inserire nei curricula ne aveva a quintali. In realtà, per ben governare i popoli occorrono l’onestà, il disinteresse, l’umiltà, la voglia di imparare e l’amore di provvedere, non i titoli altisonanti. Sappiamo tutti che cosa ha prodotto la solfa dei tecnici bocconiani al governo.

Come spiega il successo che sta ottenendo la Lega?

Anche il successo di un progetto non nasce dall’oggi al domani, si costruisce giorno dopo giorno. Se molti suoi colleghi ed i cosiddetti analisti, invece di soffermarsi sulle fantasiose magliette indossate da Matteo Salvini, avessero fatto mente locale sulle cose che questi diceva, sulla sua prospettiva politica e sulle istanze provenienti dall’anima del Paese, probabilmente avrebbero limitati i loro danni il 4 marzo. E, poi, v’è un altro aspetto da non sottovalutare: Matteo quel che dice fa! Ecco, la mia sensazione è stata che strati sempre più vasti di italiani incominciano a fidarsi di noi perché stanno capendo che non li venderemo mai né all’Europa, né a nessun altro.

Quali sono i suoi principali hobby?

La bicicletta ed i lavori dei campi.

Un novello Cincinnato dunque…

Non so se Cincinnato avesse i calli alle mani, io certamente sì. E poi il moto in bicicletta e la solitudine dei campi mi rilassano e mi aiutano anche a pensare. E Dio soltanto sa quanto ne ho bisogno in questo periodo.

I samaratesi come hanno preso la sua recente elezione al Parlamento?

A giudicare dalle loro felicitazioni ogni volta che m’incontrano direi certamente bene. E poi, ovunque mi troverò, non smetterò certo di adoperami per loro. D’altronde è stato anche per il loro contributo che sono stato eletto con 85.659 voti.

A proposito, si dimetterà da sindaco ora che è deputato?

Premesso che non appena è avvenuta la proclamazione ufficiale della mia elezione ho rinunciato allo stipendio di sindaco, stiamo studiando i prescritti in materia perché, pur senza emolumento, vorrei continuare ad occuparmi di Samarate e dei samaratesi. Speriamo che i diversi combinati disposti me lo consentiranno.

Prevede qualche incarico per lei a Roma?

Se mi vorranno ci sarò, con lo spirito di servizio di sempre.

Suvvia, non faccia il diplomatico, ci dica dove andrà o almeno si sbilanci un pochino…

E come faccio se poi dove andrò dovesse essere la Commissione Bilancio? Un politico che si sbilancia sul bilancio sarebbe davvero inquietante visto come sono messi i nostri conti pubblici.

Però…