Meno male che a Solbiate Olona la Nato c’è

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Il comando NRDC-ITA di Solbiate Olona, dallo scorso 1° luglio, ha assunto per la durata di tre anni la funzione di Quartier Generale dell’Allied Reaction Force – ARF, una forza multinazionale “prelevabile” nel senso che le Unità che la compongono sono normalmente basate in alcuni Paesi dell’Alleanza Atlantica

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L’ingegnere Gianni Alemanno, ex deputato, ex ministro ed ex sindaco di Roma, attualmente segretario del partito nuovo di zecca “Indipendenza!”, domenica scorsa ha organizzato il presidio di una settantina di persone sul piccolo prato tra l’albergo DoubleTree e il viale d’accesso alla Base NATO di Solbiate Olona, nel Varesotto, perché a suo dire e per ragioni che spiegheremo meglio più avanti, quest’ultima sarebbe diventata un obiettivo militare, e che pertanto metterebbe in pericolo le popolazioni locali in caso di attacco nucleare. Immaginiamo che ad Alemanno ci sia voluto tutto il supporto della logica aristotelica per poter realizzare che è dal tempo dei castra romani che le caserme, le caserme di tutti i Paesi del mondo, sono per loro natura un potenziale obiettivo in caso di guerra. Non ha detto niente di stravolgente o di nuovo dunque, neppure quando ha auspicato l’uscita del nostro Paese dalla Nato e la chiusura delle sue basi militari: è dal 1949 che lo chiede anche la sinistra radicale!

A riguardo dell’iniziativa dell’ex sindaco capitolino, sul web circolano alcune interviste che questi ha rilasciato a dei quotidiani on-line locali e nazionali. Noi, dopo aver visionato quella realizzata da Malpensa/24 domenica scorsa siamo rimasti sconcertati perché l’intervistato, pur professandosi sovranista, parla come un grillino della prima ora o, peggio ancora , come un appartenente ai centri sociali. Questo il florilegio che abbiamo tratto dalla succitata intervista: «Non possiamo permettere che qui, a Solbiate Olona, ci sia il nuovo Quartier Generale della Forza di Proiezione Rapida della Nato […] Questo espone il nostro Paese ancora di più in caso di conflitto nucleare […] Non abbiamo mai avuto un governo così atlantista».

Evidentemente Alemanno si riferiva al fatto che il comando NRDC-ITA di Solbiate Olona, come era stato collegialmente e liberamente deciso al vertice Nato di Vilnius nel 2023, dallo scorso 1° luglio ha assunto, per la durata di tre anni, la funzione di Quartier Generale dell’Allied Reaction Force – ARF. Si tratta di una forza multinazionale “prelevabile” nel senso che le Unità che la compongono sono normalmente basate in alcuni Paesi dell’Alleanza con funzioni di deterrenza (quindi difensive …) e, all’occorrenza, di risposta rapida in caso di crisi, come ha tenuto a ribadire, il giorno della cerimonia a Solbiate Olona, il comandante di tutte le forze armate della Stati Uniti in Europa, il Generale di origini italiane Christopher G. Cavoli. Nota di colore che non guasta quando si parla di argomenti tremendamente seri: il Generale Cavoli una settimana fa ha ricevuto, a Washington, il premio “Fiorello La Guardia”, dal nome dello storico sindaco di New York, assegnatogli dagli italiani d’America appartenenti alla Fondazione Nazionale Italo Americana.

Ma, tornando all’intervista concessa a Malpensa/24, c’è un altro passaggio di Alemanno che merita qualche considerazione: «Questa [la base Nrdc-ita di Solbiate Olona – Nda] è una base storica ma diventa strategica col Quartier Generale». E allora? Sicuramente per colpa nostra, ma confessiamo di non aver capito che cacchio volesse dire l’ex sindaco di Roma con questa precisazione… non sarà mica per l’aggiunta della targa con la scritta Quartier Generale dell’Allied Reaction Force all’entrata della caserma “Ugo Mara” che i potenziali nemici della Nato armeranno le loro testate nucleari!

Gianni Alemanno, evidentemente, cerca di pescare qualche voto facile facendo leva sulla millenaristica paura della bomba atomica, un metodo questo che, con scopi certamente più abietti dei suoi, utilizzano anche i dittatori in difficoltà. A proposito, poi, di strategia forse è il caso che proprio lui, che è figlio d’arte perché il suo papà è stato un Ufficiale dell’Esercito, vada a dare una ripassata ai nuovi concetti di tattica e di strategia in uno scenario operativo globale che rende un po’ meno netti alcuni concetti dell’arte militare. E poi, perché si lamenta del fatto che il nostro governo è (ovviamente) atlantista se è dal 1949 che l’Italia fa parte dell’Alleanza Atlantica?

Adesso, stante le sue origini ideali, non vorremmo andare a toccare qualche nervo scoperto dell’ex sindaco ricordando che, come lui, anche Mussolini era contro le organizzazioni sovrannazionali di pace quale in effetti è stata fino ad oggi la Nato checché se ne dica, tant’è che nel 1937 abbandonò la Società delle Nazioni oggi ONU. Come,poi, andò a finire crediamo che almeno questo Alemanno se lo ricordi. Alla Nato, un consesso di Paesi democratici dove i cittadini votano e scelgono i governati che siglano i trattati in loro nome, dovremmo dire soltanto una parola per aver goduto di settantacinque anni di libertà in democrazia: GRAZIE!

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