In questi giorni circolano delle voci che parlano di un nuovo partito che possa consentire l’impegno dei cattolici in politica. Antonio Spadaro, gesuita di lungo corso ed autorevole firma di “Civiltà Cattolica”, ha lanciato l’idea di un nuovo impegno dei cattolici in politica per combattere i populismi. Pare che i vescovi della Conferenza Episcopale si stiano grattando la berretta per capire cosa ne possa uscire fuori, anche se con le chiese vuote è un po’ difficile rifare la Democrazia Cristiana
– by Cybergeppetto –
Una caratteristica peculiare della politica italiana è la continua nascita di partitini e formazioni politiche, che durano poco e finiscono presto nel dimenticatoio.
Chi si ricorda del partito di Gianfranco Fini, Futuro e libertà? O quello di Mario Monti, Scelta Civica? O quello ancora più antico di Lamberto Dini Rinnovamento italiano? Purtroppo potremmo andare avanti all’infinito. Mentre negli Stati Uniti da tempo immemorabile ci sono solo due partiti, noi abbiamo visto sfilare alle elezioni decine e decine di sigle destinate all’irrilevanza e all’oblio
Dopo le elezioni politiche dello scorso anno la prolificità della politica italiana si è subito rimessa in moto, incurante del fatto che il 4 marzo 2018 è stata una data da ricordare sia per i tonfi di due grandi partiti (Pd e Forza Italia), sia per lo scarso consenso dato a tanti partitini di sinistra appena fondati come Più Europa e Liberi e Uguali.
I partitini che potremmo chiamare di estrema sinistra stanno pensando di fare un contenitore che possa rilanciarli, anche se l’esperienza storica insegna che mettere insieme delle sigle con l’attaccatutto non porta mai ad un reale incremento dei consensi.
Voci di corridoio e retroscena dei soliti giornalisti bene informati ripetono da tempo che Renzi potrebbe tirare fuori dal cappello a cilindro un nuovo partito di centro, magari insieme a qualche pezzo di Forza Italia. Anche in questo caso la fusione fredda di elementi ormai bolliti delle repubbliche precedenti non sembra essere una grande idea.
In questi giorni circolano addirittura delle voci che parlano di un nuovo partito che possa consentire l’impegno dei cattolici in politica. Antonio Spadaro, gesuita di lungo corso ed autorevole firma di Civiltà Cattolica, ha lanciato l’idea di un nuovo impegno dei cattolici in politica per combattere i populismi. Pare che i vescovi della Conferenza episcopale (Cei) si stiano grattando la berretta per capire cosa ne possa uscire fuori, certo con le chiese vuote è un po’ difficile rifare la Democrazia Cristiana.
Si tratta di un percorso duro e difficile, non tutti ci riescono, vi ricordate di Corrado Passera, quello che doveva fare un nuovo partito di centro destra? Purtroppo l’operazione “Forza passera!” non è riuscita, anche perché si prestava ad equivoci… La generosità di Corrado Passera nel sostenere Stefano Parisi non ha avuto miglior sorte. Parisi ha già perso un paio di competizioni elettorali sia a Milano che nel Lazio.
Devo dire che mi piace lo sprezzo del ridicolo che hanno questi fondatori di partiti, incuranti del fatto che la gente non abbia gradito i migranti, l’Unione europea ed i matrimoni omosessuali, si dimostrano granitici nel fondare partitini nuovi con idee vecchie.
Visto che in campo economico tutti si riempiono la bocca sul come aiutare le start up aziendali, potremmo cercare di realizzare in politica qualcosa di simile. Immaginate un incubatore di partitini al fine di testare le loro reali possibilità di raggiungere un consenso elettorale adeguato.
Siccome i talk show sono in ribasso, potremmo realizzare un programma tipo “l’Isola del famosi”, in cui i leader di questi partiti potrebbero esporre le loro idee e far votare il pubblico. Qualche giornalista potrebbe far da presentatore, ma senza suscitare troppi dibattiti sennò i telespettatori cambiano canale. Si potrebbero usare tutte quelle gare idiote dei reality originali così chi vince le gare espone i suoi programmi politici e gli altri vengono eliminati. Chi vince la serie potrebbe essere assunto come commesso alla Camera o al Senato, si sa tutti tengono famiglia e hanno bisogno di una cadrega…
Mal che vada, l’elettorato potrebbe capire subito per quali partiti non votare.