“Un aforisma al giorno toglie il medico di torno”
Nella sua opera teatrale “La tempesta” scopriamo un inaspettato Shakespeare, anzi per dirla tutta scopriamo nell’austero drammaturgo inglese una inaspettata vena hard, a riprova che l’amore produce i medesimi effetti sensoriali su di ogni essere umano, indipendentemente dalla sua età, o cultura, o collocazione temporale, geografica e sociale.
E meno male!
Sì, perché senza un naturale e ricercato obiettivo carnale dell’amore, senza un coinvolgimento sensi-mente la nostra esistenza sarebbe un pesante fardello di regole, doveri e di convenzioni, e in un terreno emotivo così concimato dalla mente e dal cuore non germoglierebbe niente di creativo, come dire nessuno slancio artistico, nessun progetto ideativo e probabilmente saremmo rimasti scimmie incapaci di provare sentimenti.
Diffidate, perciò, di coloro che inclinano a fare dell’amore una geometria perfetta, o fredda poesia o, peggio ancora, un dovere e non invece una gara a due, ovvero la meravigliosa corsa verso le scespiriane fontane del piacere.
E questo vale ad ogni età e ogni giorno.