“Un aforisma al giorno toglie il medico di torno”
Quello della vergogna è un sentimento intimo che, il più delle volte, scaturisce dal senso di colpa per qualcosa di male che abbiamo fatto, o per qualcosa di buono che ci siamo rifiutati di fare per convenienze personali o di parte.
Ovviamente per provar vergogna bisogna possedere alcune stimmate di tipo morale, psicologico e sociale o, almeno, tenere in gran conto il giudizio della società nella quale viviamo, evenienze queste che, nel caso italiano, l’aforisma di oggi pare escludere a priori.
Sicché, al netto delle speculazioni psico-filosofiche che si potrebbero fare sull’argomento, possiamo dire che la società umana – progredita od arretrata che sia – si regge su questa capacità di provar vergogna che, spesso, è l’unico argine al travalicamento delle sue malefatte, lo è perfino più di alcuni convincimenti etici o religiosi.
Pertanto, la catastrofe, il tracollo spirituale, morale ed ideale di una società avviene quando, come nel caso italiano, all’incapacità degli individui di saper provare vergogna per le loro azioni, si abbina il senso dell’impunità, del solido convincimento che basti appartenere ad una determinata congrega politica, o gruppo di potere, per essere al sicuro dalla censura morale e, molto spesso, anche dalle censure di legge.