Da gennaio ad oggi la trasparenza del governo e le nostre libertà basilari sono state meno tutelate che nella Russia del tardo periodo comunista, e non si capisce perché “trasparenza” non dovrebbe coniugarsi con “emergenza”. A meno che in questa gestione così opaca non c’entrino anche affari, nomine, appalti miliardari e concorsi vari da tener nascosti al popolo ad arte terrorizzato. D’altronde, per conoscere il parere del Comitato Tecnico Scientifico rispetto ai provvedimenti del governo in fatto di lockdown c’è voluto del bello e del buono, così pure per conoscere le strane dinamiche del rinnovo dei vertici dei servizi segreti
– Silvio Cortina Bascetto –
Il Parlamento ha approvato, con l’astensione del Centrodestra, la proroga dei pieni poteri a Conte, cioè il perdurare dello stato di emergenza sanitaria, un altro schiaffo alla democrazia, alla faccia della serietà della quale parlava il presidente della repubblica rispondendo, indirettamente, al premier britannico qualche giorno fa. La proroga dello stato di emergenza fino al prossimo mese di gennaio è l’ennesimo atto isterico di un Parlamento che, di là delle diverse posizioni tattiche e ideologiche, non sa che cosa fare di preciso ed ha un’unica strategia: non vuole andare a casa! E il cittadino comune, terrorizzato ad arte da governo e media, pensa che una mascherina sulla faccia non sia, in fondo, una grave limitazione della sua libertà personale da parte di questo regime che da democratico si sta trasformando in “sanitocratico”. Ma il punto dolente non è neppure questa strisciante trasformazione che già è gravissima, non è l’isolamento che questo governo ci ha imposto la primavera scorsa e neanche l’obbligo di indossare la mascherina fin dentro casa, bensì la scarsa trasparenza dei suoi atti, che a ben vedere riguardano la nostra vita, i nostri diritti, i nostri soldi. Questa mancanza diventa addirittura intollerabile se ricordiamo che perfino l’ultimo segretario dell’agonizzante Partito Comunista della Russia Sovietica, Mikhail Gorbaciov, la prima cosa che fece per rendere più democratica quella che allora si chiamava URSS fu la “Glasnost”, ovvero trasparenza, perché gli atti di un governo devono essere resi pubblici affinché possano essere valutati dal suo azionista di maggioranza: il popolo.
Ebbene, da gennaio ad oggi in Italia la trasparenza del governo e le nostre libertà sono addirittura meno tutelate che nella Russia del tardo periodo comunista! Ma, poi, perché trasparenza non dovrebbe coniugarsi con emergenza? Che in queste cose fatte in modo così opaco c’entrino anche affari, nomine, appalti miliardari e concorsi vari da tener nascosti al popolo ad arte terrorizzato? Per conoscere il parere del Comitato Tecnico Scientifico rispetto ai provvedimenti del governo c’è voluto del bello e del buono, così come conoscere le strane dinamiche del rinnovo dei vertici dei Servizi Segreti. Da quel poco che è venuto fuori abbiamo appreso che l’ideona del lockdown totale è stata di Giuseppe Conte, non si sa motivata da cosa se non dalla volontà di imbullonarsi a Palazzo Chigi come insostituibile Lider Maximo della gestione pandemica e dei soldi del Recovery Fund.
Attenzione, non sono da prendere sottogamba i ripetuti pieni poteri al governo, conferiti peraltro con un decreto amministrativo che nella gerarchia delle fonti giuridiche vale quanto la targhetta “Vietato fumare” scritta col pennarello e messa nell’ascensore dal nostro capo condominio. Il divieto di assembramento poi è comico (se non fosse tragico) perché vale per le manifestazioni delle opposizioni al governo ma non per i partiti di governo, o per la festa di un giornale comunista che non esiste nemmeno più come l’Unità, o per il 25 Aprile.
Stante che il “supremo garante” della nostra Costituzione sembra tutt’altro che garante, riteniamo che per la sua vocazione illiberale questo governo vada tenuto sotto stretto controllo dalle opposizioni, un po’ imbambolate in verità, e soprattutto dai noi cittadini che non dobbiamo farci intimidire dall’arma del terrore pandemico: il Covid esisterà fino alla scoperta del vaccino e, perciò, dobbiamo imparare a conviverci, con prudenza sì, ma senza cedere un millimetro della nostra libertà!
Se non vogliamo addormentarci qualche sera liberi e svegliarci al mattino schiavi di comitati più o meno segreti.