La gigantessa

Share
Durante tutta la campagna elettorale, la leader di Fratelli d’Italia, oltre a dover fronteggiare una nutrita e variegata schiera di avversari, ha dovuto e deve parare anche le stronzate dei suoi alleati, che probabilmente non riescono a farsi una ragione del fatto che lei abbia saputo costruire dal niente un partito vincente, mentre essi, partendo da basi consolidate e da milioni di voti, hanno distrutto le prime e sperperati i secondi

*****

Crediamo che Giorgia Meloni avesse messo in conto il fatto che durante la campagna elettorale avrebbe avuto contro avversari di ogni tipo, come i media nazionali ed esteri, i centri di potere collusi con la Sinistra, il M5S, la Chiesa, l’Unione Europea, la Confindustria e perfino il premier della Germania Scholz, dove Enrico Letta è andato per farsi coraggio e per rialzare un po’ i sondaggi in Patria… ma vista la catastrofe del PD nelle urne i due non devono essersi intesi molto bene.

Ci sono stati tre avversari, però, che Giorgia non aveva messo in conto (o forse sì?) perché sarebbero dovuti essere, se non proprio sulla sua lunghezza d’onda, almeno accorti e prudenti. I nomi sono quelli di Romano La Russa, Assessore alla Sicurezza di FdI alla Regione Lombardia, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi.

Sul primo c’è poco da dire sennonché, nel pieno di una difficilissima campagna elettorale, assieme ad altri imbecilli, si è messo a fare il saluto romano ai funerali del cognato, offrendo l’ennesima occasione ai soliti noti per ripetere la tiritera dell’arrivo del fascismo in Italia.

Il secondo, Matteo Salvini, tutte le volte che apriva bocca, tentava di offrire il destro a Mattarella per non dare l’incarico a Giorgia Meloni in caso di vittoria di Fratelli d’Italia, oltre a perdere voti così un po’ dappertutto, specialmente nel Meridione dove, solo grazie a Fratelli d’Italia, il Centrodestra è riuscito a portare la ghirba a casa contro le falangi del reddito di cittadinanza.

Il terzo, Silvio Berlusconi, addirittura si è messo ad elogiare Putin che, secondo lui, starebbe massacrando l’Ucraina e gli ucraini soltanto perché vuole mettere delle persone perbene al posto del governo Zelensky. Oltre ad avere un’opinione molto personale delle persone perbene, nella circostanza il Cavaliere non ha spiegato perché gli ucraini si stanno battendo come leoni da 200 giorni per non avere quelle persone perbene a Kiev.

Sicché, durante tutta la campagna elettorale, la leader di Fratelli d’Italia, oltre a dover fronteggiare una nutrita e variegata schiera di avversari, ha dovuto parare anche le stronzate dei suoi alleati che, diciamo la verità, non riescono a farsi una ragione del fatto che lei abbia saputo costruire dal niente un partito vincente, mentre essi, partendo da basi consolidate e da milioni di voti, hanno distrutto le prime e sperperati i secondi. Ma è l’intera classe politica italiana che, in queste ore, sembra la banda dei sette nani al confronto della gigantessa dei Fratelli d’Italia.

Potrebbe interessarti anche Povero Enrico Letta, in fondo non era il peggiore