Col governo dell’ex presidente della Bce siamo ritornati al ventennio, anche se adesso ai riottosi, invece dell’olio di ricino, deve essere somministrato il vaccino per poter portare il pane a casa. Il green pass, giusto per rimanere in tema, ha sostituto la tessera del PNF, la libertà di manifestazione è stata ridimensionata, mentre i renitenti del vaccino sono sempre più attenzionati dalle forze dell’ordine
– Silvio Cortina Bascetto –
In base al nostro ordinamento, il presidente della Repubblica dovrebbe essere una personalità super partes che sappia essere, al contempo, arbitro imparziale della vita politica della nazione e garante della sua Costituzione. Invece, dal punto di vista delle garanzie costituzionali, sia Napolitano che Mattarella sono stati dei fallimenti totali, ai quali noi cittadini dovremmo chiedere un indennizzo per tutte le volte che essi sono entrati a gamba tesa nella formazione e/o caduta di governi italiani democraticamente eletti, allo scopo di favorire una parte politica, quella Sinistra che non riesce a vincere le elezioni da almeno sette anni ma, stranamente, è sempre al governo del Paese.
Ora si parla chiaramente di eleggere Draghi al Quirinale, ovvero l’ex presidente della Banca centrale europea (Bce), l’uomo mandato dalla stessa per salvare, in ogni modo, i fondi comunitari erogati per realizzare il Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) e, grazie a Mattarella che lo ha imposto al Parlamento, ci riuscirà con metodi che, alla lunga, non saranno diversi da quelli utilizzati da Monti nel 2011. Come dire, alla fine della fiera, che un personaggio meno super partes di Mario Draghi non lo troveremmo neanche a cercarlo col lanternino! Al massimo al nostro uomo si attaglierebbe il ruolo di pretoriano dei poteri forti che – com’è noto – in fatto di democrazia non ci vanno molto per il sottile. Se poi qualcuno avesse ancora qualche dubbio in proposito, consideri quanto il presidente del Consiglio ha fatto in questi ultimi mesi assieme al fido scudiero Speranza e all’impavida ministro Lamorgese: ha semplicemente ricattato i lavoratori – niente vaccino, niente stipendio – ha escluso dalla vita pubblica e sociale chi non si è vaccinato e ha messo in atto misure coatte per reprimere manifestazioni di dissenso verso la sua politica. Praticamente con Draghi siamo tornati al ventennio fascista, anche se adesso ai riottosi, invece dell’olio di ricino, deve essere somministrato il vaccino anche per poter portare il pane a casa. Il green pass, giusto per rimanere in tema fascismo, ha sostituto la tessera del Partito nazionale fascista (Pnf), la libertà di manifestazione è stata ridimensionata, mentre i renitenti del vaccino sono sempre più “attenzionati” dalle forze dell’ordine. Infatti, non si contano i Daspo preventivi, le diffide, gli arresti, le perquisizioni, il sequestro di materiale pericoloso tipo coltellini delle Giovani Marmotte, di uova scadute, di libri di storia (infatti il ministro di Draghi, Cingolani, vorrebbe far abolire la storia come materia di studio nelle scuole) e di acido muriatico, per capirci quello usato per disinfettare il cesso e che ogni massaia può comprare al supermercato sotto casa. Il tutto ampiamente amplificato dai telegiornali, tanto per far capire che il nemico è alle porte, che non si scherza col fuoco come fanno i sub-umani dei no vax e/o no green pass.
Va da sé che con un Draghi alla presidenza della Repubblica sarebbe come essere commissariati dall’Unione europea per sette anni, perché questa lo utilizzerebbe come cavallo di Troia per metterebbe i bastoni tra le ruote a qualunque iniziativa dei governi che sia sgradita ai burocrati di Bruxelles. Ma quello che dovrebbe far riflettere sull’inopportunità di questa paventata scelta, sono le castronerie che, con una certa fluidità, escono dalla bocca di Draghi durante le conferenze stampa… pare abbia deciso di togliere il primato a Giuseppe Conte. Una castroneria è stata certamente l’affermazione, contraria ad ogni evidenza scientifica, secondo la quale chi non si vaccina muore e fa morire gli altri perché contagia: come se chi si vaccina non contagiasse, come se il vaccino escludesse l’eventualità, pur bassa, di morire.
Ebbene, un comune mortale avrebbe rettificato e quantomeno corretto tale affermazione, lui invece no, d’altronde i prediletti dagli dei non chiedono mai scusa, specialmente quando vengono acriticamente adorati anche dai media. Ma quello che, a mio sommesso avviso, dovrebbe escludere Draghi dalla corsa al sacro Colle, è la sua concezione della democrazia laddove ritiene che coloro i quali non siano vaccinati devono stare fuori della società… nove milioni di cittadini che – a torto o a ragione – stanno esercitando un diritto costituzionale fuori della società. E questo signore diventato famoso per aver detto alcune ovvietà quando era presidente della Bce, dovrebbe essere il garante di ciò che rimane della democrazia e della Costituzione?
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