Quanti successi giovanili e maritali non ci sarebbero stati, quante belle famiglie non sarebbero mai nate, quanti uomini coltiverebbero la solitudine come unico scopo della loro vita senza la figura di un essere unico e irripetibile, che il più delle volte si accontenta di fare la gregaria delle persone che ama mentre, in realtà, ne è il leader
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Kalì è una dea appartenente al Pantheon delle divinità indù e, generalmente, è rappresentata con quattro braccia. Anche in Italia esiste una dea Kalì che, però, di braccia ne ha molte di più, tante che nessuno è mai riuscito a contarle tutte. Essa fa un sacco di cose contemporaneamente: lavora con costrutto e intelligenza in ogni settore e, allo stesso tempo, lava, rammenda, alleva bambini, coadiuva le insegnanti, tiene in ordine la casa e, in più, sa essere anche sexy quando occorre. In cambio non chiede di essere adorata e, quasi sempre, si sente gratificata dall’affetto e dal rispetto delle persone che ama.
È settembre e le vacanze sono finite, vacanze che ancora una volta sono state stupende perché la nostra Kalì ne è stata l’inarrivabile organizzatrice e allora, prima di essere riassorbiti dal tourbillon degli impegni settembrini, pronunciamo alcuni dei suoi tanti nomi, con dolcezza, con amore, con convinto rispetto: moglie, compagna, amica.
(Foto scaricata da: www.comune.samarate.va.it)