Anche se in Italia abbiamo avuto ministri diventati proprietari di appartamenti a loro insaputa, si fa fatica a ritenere l’onorevole Soumahoro all’oscuro delle magagne di moglie e suocera nella gestione della cooperativa per l’accoglienza e l’inserimento degli immigrati finanziata col pubblico denaro. Ciò perché un marito non può non accorgersi, e soprattutto interrogarsi, sul fatto che il reddito familiare sia passato da zero a diversi milioni da un anno all’altro
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Non siamo in grado di potervi dire che opinione si abbia dell’Italia e degli italiani in Costa d’Avorio, fatto sta che gli ivoriani più noti in Italia in questo momento, ovvero l’onorevole Aboubakar Soumahoro, la di lui consorte Liliane Murekatete e la suocera Marie Therese Mukamatsindo dovevano di certo ritenerla abitata da una manica di fessi e, a dire il vero, le pubbliche istituzioni e certi giornalisti si sono comportati proprio come tali. Non si spiega diversamente il come, con la loro cooperativa, sorta per l’accoglimento e l’inserimento degli immigrati, le due signore, che da quanto sappiamo non sono proprio due geni della finanza creativa, abbiano potuto turlupinare Regioni, Comuni e soprattutto le Prefetture (che peraltro avevano tutti i poteri per verificare la liceità dei loro comportamenti!) per quasi un lustro dimostrando, secondo la Procura di Latina, “…elevata spregiudicatezza criminale” e che per questo ne ha disposto gli arresti domiciliari l’altrieri. D’altronde, la spregiudicatezza e il senso d’impunità delle due donne di casa dell’ onorevole Soumahoro era giunta al punto che, nonostante sapessero che le indagini sul loro operato fossero state avviate, se ne sono impipate facendosi tranquillamente trovare con un po’ di contante in pancia… appena 1.942.684,18 euro.
Per quanto ne sappiamo, almeno fino a questo momento, l’onorevole ivoriano, entrato in Parlamento con il partito Alleanza Verdi e Sinistra, non risulta indagato. Riteniamo, tuttavia, che anche lui sia “colpevole”, se non altro di un eccesso di primitiva furbizia e sicumera, quella che giorno dopo giorno instilla nella mente di alcuni soggetti della politica il convincimento che essi avranno sempre il partito, la Magistratura, i media e le autorità dalla loro parte, a prescindere dai comportamenti. È stato da questo convincimento che, secondo noi, hanno preso l’abbrivio i due errori che stanno per far perdere anche Soumahoro.
Il primo errore egli l’ha commesso il giorno dell’inizio di questa legislatura, quando si è presentato in Parlamento calzando stivali sporchi di terra perché voleva portarvi le istanze degli invisibili, intendendo i migranti sfruttati nei campi per pochi euro al giorno. A parte il fatto che, stando alla Magistratura quegli invisibili erano sfruttati alla grande proprio dalla suocera e dalla moglie, forse avrebbe dovuto ricordare che, essendo il Parlamento il Palladio della democrazia italiana, meritava più rispetto da parte sua. E anche se lui e la Sinistra non se ne sono accorti, questa mancanza di riguardo ha fatto girare le palle a milioni di italiani che, tutto sommato, sono ancora attaccati alle loro istituzioni.
Il secondo errore, l’onorevole ivoriano, l’ha commesso quando, una volta venute a galla le malefatte dei congiunti, è andato in televisione per dirci che la moglie aveva diritto all’eleganza (e chi dice di no, se utilizza i suoi e non i nostri soldi) mentre sui social si produceva, a mani giunte, in piagnucolanti rassicurazioni sulla sua personale castità morale oltre che di quella di moglie e suocera… infatti sono entrambe agli arresti domiciliari. Anche tali, ingenue, desolanti performance non piacquero agli italiani che le intesero come la versione ivoriana del “Chiagni e fotti” partenopeo. Vabbè che in Italia abbiamo avuto anche ministri che erano diventati proprietari di appartamenti con vista sul Colosseo a loro insaputa e, nondimeno, non siamo per niente persuasi che Soumahoro fosse all’oscuro delle magagne di moglie e suocera nella gestione della cooperativa finanziata col pubblico denaro. Un marito, e parliamo di prima della sua elezione a deputato con i relativi e buoni stipendi, non può non accorgersi (e soprattutto interrogarsi) sul fatto che il suo reddito sia balzato da zero a diversi milioni da un anno all’altro. Davvero il nostro onorevole non si era mai accorto che la moglie conduceva una vita molto al di sopra delle sue possibilità? Ma per favore!
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