Grazie anche al contributo di pensiero dell’ex segretario di Alleanza Nazionale, Gianfranco Fini, l’Oscar di primo coglione dell’anno 2024 è stato assegnato all’onorevole Emanuele Pozzolo che ha avuto la meglio sull’altro concorrente, il segretario alla difesa americano Lloyd Austin
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Tra il capo della difesa statunitense Lloyd Austin, che dopo il presidente è quello che può schiacciare il pulsante rosso dell’attacco o del contrattacco nucleare, e il deputato di FdI Emanuele Pozzolo, che al veglione di capodanno si è messo a giocare con una pistoletta “North American Arms Calibro 22” (avente le dimensioni del suo cervello), ferendo peraltro uno dei presenti, non sapremmo a chi assegnare la palma di primo coglione dell’anno 2024. L’americano è in lizza perché, mentre a Est dell’Europa e in Medioriente infuriano due guerre nelle quali gli Usa sono in qualche modo coinvolti, si è fatto ricoverare d’urgenza in un ospedale militare delegando i suoi poteri alla vice Kathleen Hicks… allora dov’è la coglionaggine di Austin dal momento che quella della delega è una pratica prevista nella catena di comando dei governi Usa? Certo, è così, se non fosse per il fatto che il responsabile del Pantagono si è dimenticato di avvertire del suo ricovero la stessa delegata e perfino il commander in chief, ovvero il presidente Biden, i quali hanno appreso la notizia con tre giorni di ritardo. Per capirci, è stato come se il nostro ministro della Difesa si facesse ricoverare all’ospedale militare del Celio di Roma all’insaputa del capo del governo che rappresenta per delega, e del presidente della Repubblica che è il comandante in capo delle forze armate.
Però, sebbene con ritardo, Austin si è scusato con il presidente Biden, col Consiglio per la difesa nazionale e con i media americani, dai quali era stato duramente criticato per aver nascosto all’opinione pubblica il suo stato di salute in nome di un malinteso senso della segretezza militare, e ha ripreso i pieni poteri dal letto d’ospedale senza innescare ulteriori polemiche che non fossero quelle prevedibili degli avversari repubblicani.
Invece, pur facendo le debite proporzioni per importanza e peso politico, il secondo personaggio in corsa per l’attribuzione del premio scrotale, Emanuele Pozzolo, una volta fatto partire il colpo dalla sua pistoletta al veglione, ha poi negato tutto, perfino di averla avuta in mano al momento dello sparo, aggiungendo al pericoloso maneggio in un luogo pubblico anche l’incauto affidamento. Anzi, come tutti gli irresponsabili che non hanno la giusta percezione di ciò che fanno, invece di volare basso dopo la pessima performance, fidando magari di sparire dai radar dell’informazione al più presto, si è messo a polemizzare con Gianfranco Fini, l’ex segretario di Alleanza Nazionale che – azzeccandoci per una volta tanto nella sua vita – lo ha definito un “balèngo”.
Sicché, forti anche dell’avallo dell’ex segretario aennino, assegniamo l’Oscar di primo coglione dell’anno 2024 all’onorevole Emanuele Pozzolo, ringraziando il Padreterno del fatto che costui, a differenza di Lloyd Austin, all’occorrenza può premere soltanto il pulsante della votazione elettronica alla Camera o, più prosaicamente, quello meno dannoso dello scarico del cesso.
(Copertina di Donato Tesauro)
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