La trasposizione in chiave italiana del bistrot legnanese è un po’ da bar, un po’ da caffè, un po’ da osteria, una miscellanea felicemente operante grazie a tre professionisti della ristorazione come i due barman, i fratelli Fernando e Federico Maier, e il cuoco Alessandro Favero con i suoi innovativi piatti tra i quali primeggiano i tortelli di bollito alla mugnaia
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Molti locali moderni, che hanno a che fare con la somministrazione di cibi e bevande, sono soliti indugiare più sulla quantità dei cibi e delle bevande che non sulla qualità e preparazione, il che nell’immediato può anche rimpinguare la loro cassa, ma sul medio termine fa svaporare la clientela che trova le stesse cose, preparate peraltro frettolosamente, anche in altri locali similari. Ma, contrariamente a quanto si crede, oggi gli adulti, e anche un crescente numero di giovani checché se ne scriva sui media, pure per uno spuntino rapido e leggero vanno orientandosi verso la qualità, quella che può offrire soltanto chi ha come obiettivo primario la buona ristorazione, il buon servizio e, soltanto dopo, il giusto guadagno.
Non vorremmo passare per esagerati se sosteniamo che, spesso e volentieri, la cronaca dei fine settimana è lardellata di episodi di violenza e d’incidenti stradali, quasi sempre come conseguenza di un disordinato modo di assumere alcolici, spesso fino all’ubriacatura, in locali improvvisati e con personale scarsamente qualificato. Poi metti insieme due fratelli barman con ascendenza tedesca, un cuoco di alto livello e ti ritrovi in un bistrot simil parigino “Montag”, che dalla Senna (oppure dal Reno?) si è spostato dalle parti del fiume Olona. Infatti, la trasposizione del bistrot legnanese in chiave italiana è un po’ bar, un po’ caffè, un po’ osteria, una miscellanea ottimamente operante grazie ai due barman, Fernando e Federico Maier, e al cuoco Alessandro Favero: rinomati, per esempio, sono i suoi tortelli di bollito alla mugnaia con salsa verde e mostarda di ciliegia. Senza parlare dei cocktails di Fernando e Federico.
Va da sé che con tali professionisti in campo la scelta culinaria è variegata e di prima qualità come lo sono anche le bevande, che vale la pena ripeterlo devono essere consumate con giudizio e con equilibrio, per non rovinarsi una serata che magari meriterebbe di essere ricordata con dolci reminiscenze, anche gustative, e non con rabbia, dolore o rimorsi. Ebbene, se andate al Montag di Legnano trascorrerete momenti di rilassatezza e di sana socialità dove, tra l’altro, potrete trovare anche il catalogo delle opere del noto pittore lombardo Luca Galmarini, detto il Bagela, dal titolo Il carro di Tespi. E l’abbinamento non è affatto stravagante perché, a ben vedere, anche la buona ristorazione è un’arte.
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