Paolo Rizzo è un personaggio piuttosto noto a Novara per il suo impegno teso ad inculcare nei giovani la conoscenza del valore, delle prerogative e dei doveri delle nostre istituzioni. Egli, infatti, con la collaborazione dei docenti degli istituti che di volta in volta lo ospitano, cerca di far conoscere gli scenari operativi, lo scopo, i risultati, le funzioni e le regole di ingaggio dei nostri militari operanti in Italia e all’estero, assolvendo così un compito che è, allo stesso tempo, pedagogico, civico e soprattutto dilatatore di prospettive
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Meno male che nel nostro Paese esistono ancora personaggi ed istituzioni che con il loro silente e diuturno operare con i fatti riescono a stemperare il crudo, ma realistico, giudizio di Bauman sull’odierna società: «Con la crisi del concetto di comunità emerge un individualismo sfrenato, dove nessuno è più compagno di strada ma antagonista di ciascuno, da cui guardarsi». Sicché, in un’era di grande disorientamento culturale e morale delle masse (di quelle giovanili in particolare), gli unici appigli ideali che ormai ci sono rimasti, per non andare a fondo nel procelloso mare della “società liquida”, sono le istituzioni patrie e i valori ad esse collegati, le uniche capaci di restituirci il concetto di appartenenza.
Tutte queste cose, evidentemente, le conosce molto bene il Colonello dell’Esercito in pensione, nonché dottore di Scienza Strategica, Paolo Rizzo, un personaggio piuttosto noto a Novara per il suo impegno teso ad inculcare nei cittadini di ogni età il valore e l’operato delle nostre istituzioni come, ad esempio, le Forze Armate. Egli, infatti, con la collaborazione dei docenti degli istituti che di volta in volta lo ospitano, nel caso la professoressa Lara Caffi responsabile delegata dell’Istituto Tecnico Industriale “Giuseppe Omar” di Novara – distaccamento di Oleggio – cerca di allargare l’orizzonte degli interessi dei giovani prossimi a terminare gli studi superiori, confrontandosi con loro sulla fluidità degli scenari geopolitici e le funzioni e le regole di ingaggio dei nostri militari operanti in Italia e all’estero, allargando il ventaglio delle loro scelte professionali. Peraltro l’Istituto Omar è già noto in Piemonte perché, grazie allo sportello lavoro interno, riesce a fare assumere un’alta percentuale dei suoi giovani dopo gli studi.
Con tali precedenti non sorprende il fatto che il Colonnello Rizzo assolva anche il compito di orientatore professionale volontario per conto di “AssOrienta” – Associazione Orientatori Italiani – costituita da professionisti provenienti dai più svariati settori professionali, con il compito di facilitare l’accesso al mercato del lavoro dei giovani. Sicché, anche in borghese, l’invidiabile background professionale restituisce il Colonnello Paolo Rizzo alla sua antica vocazione di preparatore di uomini, quale indubbiamente è la missione di Ufficiale militare, portandolo così fatalmente ad insegnare presso la sede di Novara della Nissolino Corsi, come dire la scuola leader nella preparazione di giovani aspiranti alla carriera militare nelle Forze Armate, nei corpi di Polizia o nei corpi smilitarizzati dello Stato.
Con tali presupposti era prevedibile, perfino scontato, che Rizzo venisse chiamato a tenere una conferenza sul teatro operativo turco – siriano che tanto ha fatto parlare di sé le scorse settimane, a seguito dello sconfinamento dell’esercito turco nel Kurdistan siriano. Assieme al Colonnello ci saranno anche quattro aspiranti Ufficiali suoi allievi: Murat Gashi, Andrea Martinazzo, Rebecca Barberis, Nicola Cacciagrano. La conferenza, o l’incontro come inclina a chiamarla il nostro, promette di essere davvero interessante perché sarà animata da diversi contributi di pensiero.
La conferenza inizierà alle ore 21,00 del prossimo 21 novembre, presso l’Aula Magna della sede distaccata dell’istituto “Giuseppe Omar” di Oleggio – Villa Trolliet in Viale Paganini, e sarà aperta a tutti.