Il cattivo deve essere per forza Putin

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Nessun servizio segreto, tanto meno quello uno nato dalla costola dell’efficientissimo KGB sovietico, per i suoi lavoretti sporchi all’estero userebbe una sostanza che lo porterebbe ad essere facilmente individuato

 – di Silvio Cortina Bascetto –

Il recente avvelenamento dell’ex spia russa Sergei Skripal e di sua figlia Yulia avvenuto in Gran Bretagna, a Salisbury, è stato in tutta fretta attribuito alla Russia di Putin adducendo come prova che l’agente nervino usato è stato prodotto e stoccato

nell’ex Urss. Ebbene, la Gran Bretagna, invece di collaborare e far analizzare tale gas per individuarne con certezza la provenienza, come richiesto dai russi stessi, ha lanciato un ultimatum da guerra fredda con la richiesta di chiarimenti, sostenendo che o è stato Putin a dare l’ordine, oppure il Governo russo non ha sorvegliato i propri depositi di aggressivi chimici.

Una faccenda surreale: quale servizio segreto (quello ex sovietico poi!!) per i suoi lavoretti sporchi all’estero sarebbe così sprovveduto da usare una sostanza che lo individui univocamente? Che interesse aveva Putin a eliminare Skripal proprio una settimana prima delle elezioni? Se quest’uomo fosse stato davvero così pericoloso, la Russia non avrebbero incluso la spia nello scambio di prigionieri che avvenne con gli Stati Uniti nel 2010. E poi per una consuetudine sempre rispettata dai diversi Servizi, una volta accettato uno scambio avviene la remissione dei peccati, cioè la spia in questione non viene più infastidita dal vecchio “datore di lavoro”.

L’agente nervino in questione fu fabbricato nell’ex Urss alla fine degli anni Ottanta, ed è probabile che repubbliche ex sovietiche ne siano in possesso, e magari una repubblica a caso che ha un grosso contenzioso con la Russia, come l’Ucraina avrebbe tutto l’interesse a mettere in cattiva luce la Russia di Putin. Infatti c’è già chi parla di nuove sanzioni, mentre l’Unione Europea nella persona del suo vicepresidente, Frans Timmermans, ha dichiarato che l’uso di agenti chimici contro civili in un Paese dell’Unione è un problema di tutta l’Unione, dimenticando che la Gran Bretagna non vi appartiene più.

È chiaro che qualcuno vuole trovare nuovi motivi per prolungare e/o aggravare le irragionevoli sanzioni contro la Russia visto che ormai le motivazioni relative al conflitto con l’Ucraina mostrano di perdere peso.

Chissà perché alla Turchia di Erdogan, che dopo aver invaso la Siria, ha annunciato di aver massacrato quasi 4.000 curdi nella sua offensiva Ramo d’olivo, nessuno si sogna d’imporre sanzioni.