Il biglietto per l’Europa a prezzo scontato?

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Il guaio è che l’Italia non ha più lo sprint, l’energia vitale per prendere al volo il treno dell’Europa guidato da Macron e dalla Merkel, neppure col biglietto scontato e con i mirabolanti  prestiti attesi dall’Europa, nonostante la ritrovata bonomia del “controllore” Christine Lagarde che, in ogni caso, non riuscirà ad evitare la probabile caduta di altre stelle dalla bandiera europea nei prossimi anni
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Sembrerebbe che un po’ d’inflazione, ovvero l’aumento dei prezzi nel tempo, sia positiva se mantenuta nel limite del 2%, ciò perché pare che tale percentuale inflattiva sia segno che l’economia è in buona salute perché fa sì aumentare i prezzi ma anche consumi e salari. Almeno questo è stato il dogma della governance economica dell’UE negli ultimi vent’anni.

Poi l’altrieri è intervenuta dalla conferenza annuale “The Ecb and Its Watchers” di Francoforte la presidentessa della Banca Centrale Europea in persona, Christine Lagarde, a spiegarci che la BCE deve «… assicurarsi che ci sia sufficiente spazio sopra lo zero per reintrodurre le politiche monetarie convenzionali…».

Già il ricorso alle politiche monetarie convenzionali  costituirebbe il parziale sbaraccamento della politica economica dell’UE, ma c’’è un passaggio del discorso della Lagarde sul quale si dovrebbero soffermare i governi europei, in particolar modo quello italiano, perché in buona sostanza si parla di democrazia: «Per sostenere le aspettative di inflazione, dobbiamo assicurarci che il nostro obiettivo sia percepito come simmetrico dall’opinione pubblica e, dunque, dovremmo avere un obiettivo di inflazione che l’opinione pubblica possa facilmente comprendere». Certo che se poi per raggiungere l’obiettivo di inflazione auspicato dalla presidentessa della BCE partiamo dal corposo aumento della tariffa di luce e gas, tanto varrebbe ripristinare l’odiosa tassa sul pane del 1869.

E poi per comprendere bisogna prima conoscere, e che cosa possiamo conoscere noi cittadini se il governo tiene nascosti, o parzialmente nascosti, i verbali del Comitato Tecnico Scientifico sulla pandemia, le procedure degli appalti miliardari e perfino quelli relativi all’acquisto del sanificante per Palazzo Chigi?

Cosa devono comprendere i cittadini di un Paese dove si tassa chi lavora e si passa il sussidio a chi se ne sta sul divano a far niente? Cosa devono comprendere i cittadini di un Paese governato da tecnici e non dai politici regolarmente eletti dai cittadini che, insieme, hanno fatto lievitare il debito pubblico di 90 miliardi in pochi mesi e pensano di trarsi dai guai indebitandoci fino al collo con l’Europa?

Con questi presupposti, come il vignettista Tesauro, pensiamo che l’Italia non abbia più lo sprint, l’energia vitale per prendere al volo il treno dell’Europa guidato da Macron e dalla Merkel, neppure col biglietto scontato, nonostante la ritrovata bonomia del “controllore” Christine Lagarde che, in ogni caso, non riuscirà ad evitare la probabile caduta di altre stelle dalla bandiera europea nei prossimi anni. Specialmente dall’Est Europa.

Anche perché l’Unione Europea, allontanandosi progressivamente dagli USA come sta facendo in questi anni subornata dalla Germania, stretta tra potenze economicamente emergenti o addirittura galoppanti come Cina, India e in parte la Russia, si appresta a diventare la periferia di imperi economici e militari come non se ne erano mai visti nella storia del mondo.