Sconcerta non poco la reazione del cosiddetto governo dei migliori nei confronti di chi non si allinea al suo verbo: la Schilirò, una funzionaria di Polizia è stata sospesa dal servizio per il suo discorso di corretto dissenso ad una manifestazione contro il Green Pass; il magistrato Giorgianni è stato licenziato per lo stesso motivo; medici espulsi dall’Ordine perché non si erano vaccinati e il Daspo comminato a Stefano Puzzer. Ci troviamo in presenza di provvedimenti liberticidi di come non se ne vedevano dal 1945
– Silvio Cortina Bascetto –
Questo governo, che era stato chiamato “dei migliori”, col passare del tempo, si sta rivelando un’accozzaglia di burocrati senza cuore che prende decisioni infischiandosene del volere dei cittadini e soprattutto dei dettami della Costituzione. A ben vedere, questo governo nel suo insieme ricorda la losca figura di Coniglio mannaro, uno dei protagonisti del romanzo Il mulino del Po, un personaggio che lo scrittore Riccardo Bacchelli presentò come vile e servile con i potenti, quanto autoritario e prepotente con la povera gente e che, nel caso nostro, non ha esitato ad impiegare gli idranti contro dei pacifici, indifesi manifestanti di Trieste. Che a questo governo non importi proprio nulla del cittadino-tosato lo si capisce dalle risultanti del Consiglio dei ministri che si è concluso poche ore fa: l’unica proposta di legge della quale l’Italia avrebbe urgentemente bisogno perché sta affogando nella monnezza, è stata derubricata dalla discussione. E questo semplicemente perché quello dei termovalorizzatori è un argomento tabù per i grillini e per il Pd.
Di più il governo sta pensando addirittura a una sorta di apartheid per chiunque non sia un adoratore del dio vaccino, mentre ha la mano di velluto coi balordi dei rave party illegali e con tutto quanto è al limite della legalità.
Ciò perché è in quel malmostoso ambiente che la Sinistra raccoglie i maggior consensi. Peraltro, pur di approvare le “riforme” che l’Unione Europea ci impone in cambio di quel nodo scorsoio che è il Pnrr o, pomposamente, Piano nazionale di ripresa e resilienza, un cappio che dondolerà per decenni sulla nostra testa, questo governo ha di fatto surrogato il Parlamento in modo da non perdere tempo in inutili (e democratici…) dibattiti e assecondare bovinamente il “Magnifico”.
Forte di questa acquiescenza suicida del Parlamento e di tutti gli agenti/attori della democrazia, il “Magnifico” ha potuto imporre il green pass obbligatorio a tutti i lavoratori, ventitré milioni di cittadini ai quali è stato imposto un trattamento sanitario sperimentale pena la perdita dello stipendio: una misura unica al mondo, oltre che anticostituzionale, e senza riscontri scientifici o epidemiologici che la suffragassero.
Quando, però, nell’indifferenza generale, una classe di potere imbocca la strada dell’autoritarismo, ci prende gusto ad alzare l’astina delle azioni liberticide, come il Divieto di accedere alle manifestazioni sportive (Daspo) comminato per un anno a Stefano Puzzer, l’organizzatore delle civili proteste “No Green Pass” di Trieste, per impedirgli di condurre le manifestazioni previste a Roma. Un fatto mai visto in uno stato di diritto: il Daspo preventivo! È come sostenere che un giudice può mettere un cittadino in galera al solo pensiero che questo possa commettere una cosa illecita… un’ipotesi del tutto degna del ventennio, e d’altronde le somiglianze funzionali di questo governo col regime fascista si fanno sempre più evidenti. E sì, perché pare che nel nostro Paese si possa manifestare soltanto nei modi stabiliti dal governo dei migliori oppure, sulla sua scia, dai sindaci, altrimenti non si capisce alla luce di quale legge si possa irrogare un Daspo a un cittadino che non ha fatto niente, oppure vietare una manifestazione di dissenso. Peraltro, ammesso e non concesso che la manifestazione del signor Puzzer – a cui va tutta la mia solidarietà di convinto “No Green Pass” e “No vaccini sperimentali” – dovesse evolvere contro la norma, si dovranno prendere provvedimenti contro i trasgressori, non contro di lui, e comunque non in anticipo sulla commissione dell’ipotetico reato.
È fin troppo evidente che ci troviamo al cospetto di un atto di strapotere per impedire una legittima protesta e per intimidire (il che è ancora più grave perché sa di mafiosità) i manifestanti che scendendo in piazza turberebbero i talebani governativi dell’iniezione: lo zar russo mandava i cosacchi a cavallo per disperdere le folle che protestavano, lo zaruccio di Palazzo Chigi ha, invece, mobilitato i Daspo. D’altronde abbiamo già visto a più riprese come questo governo, da perfetto coniglio mannaro, abbia reagito verso chi non si allinea: la Schilirò, funzionaria di Polizia è stata sospesa dalle funzioni per il suo discorso di corretto dissenso a una manifestazione “No Green Pass”; il magistrato Giorgianni licenziato per lo stesso motivo; medici espulsi dall’Ordine perché non si erano vaccinati… provvedimenti liberticidi mai visti nel nostro Paese dal 1945 ad oggi.
Magari sarò un ingenuo a domandarmelo, ma perché per il 25 aprile la gente si è potuta ammassare senza problemi, il 2 giugno anche, per festeggiare lo scudetto dell’Inter idem, per la manifestazione “antifascista” organizzata dalla Cgil pure e per contestare la mancata approvazione del Ddl Zan anche? E perché non è stato comminato il Daspo preventivo alla nazionale di calcio per evitare il prevedibilissimo mega assembramento per festeggiare gli europei? Ragazzi, se questo è il “governo dei migliori” allora restituiteci uno di quelli dei peggiori!
Addolora rilevare che questo ribollire d’illiberalità e di misure coercitive degne del Cile di Pinochet, lo dobbiamo anche a colui che ce ne dovrebbe difendere, il presidente della repubblica, il quale pur di non far votare il popolo e avere un Parlamento con una maggioranza che tutelasse le prerogative dei cittadini invece che lo stipendio dei parlamentari, ci ha condannati a soggiacere a un governo non in linea con l’orientamento politico della maggioranza degli italiani.
Chi ancora pensa che tutto questo sia normale soltanto perché c’è un’epidemia in giro è ora che si svegli e reagisca, perché se aspetta ancora un po’ si sveglierà quando sarà troppo tardi e allora sì che saranno cavoli amari perché bisognerà cominciare una nuova Resistenza.
Nel “Mulino del Po” il personaggio di Coniglio mannaro fa una brutta fine perché, disprezzato da tutti, compresi i familiari, muore pazzo e solo come un cane arrabbiato. Anche per il “governo dei migliori” arriverà – è solo una questione di tempo – la nemesi bacchelliana e allora molti nodi della nostra storia verranno al pettine perché, piaccia o meno ai benpensanti, per ogni regime arriva un 25 luglio, quel giorno del 1943 in cui il Gran Consiglio del Fascismo defenestrò Mussolini. E, di solito, ciò avviene per una ragione molto semplice: alla lunga i dittatori diventano ingombranti anche per i loro alleati e servitorame.
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