“Un aforisma al giorno toglie il medico di torno”
Per ricordare la ricorrenza del 4 Novembre non a caso abbiamo scelto il pensiero di un presidente della repubblica la cui vocazione pacifista, democratica e libertaria è assolutamente fuori di ogni discussione, un presidente che, tra l’altro, fu un ottimo Ufficiale di complemento durante la Grande Guerra.
Pertini, che fu indubbiamente un uomo di parte (ma questa è la democrazia), fu anche un politico integro e intelligente il quale – al contrario dei politici odierni – aveva capito che un popolo per essere tale, per ritrovare il rispetto di sé, per trovare ogni giorno il coraggio e la forza di andare avanti anche, e soprattutto, nei momenti difficili della sua storia, deve necessariamente riconoscersi in un patrimonio di storia comune.
E la Grande Guerra, pur con tutti i suoi errori ed orrori, che ci diciamo di destra, di sinistra o di centro, fa parte della nostra storia comune, perché gli oltre un milione tra caduti e feriti che irrorano col loro sangue le balze del Carso e le fangose rive del Piave non provenivano dalla luna ma dalle nostre famiglie. Perciò se in questo giorno sentirete suonare da qualche parte la “Canzone del Piave”, senza alcun distinguo od esitazione, scopritevi la testa e portate la mano sul cuore: sono le sterminate legioni dei nostri caduti che, per un giorno, ritornano a marciare in direzione dei nostri cuori.
Lasciateli là, nel cuore, il loro ricordo vi sarà di aiuto e di conforto nei momenti bui della vostra vita, come lo fu per i martiri della Divisione Acqui di Cefalonia che affrontarono i plotoni di esecuzione nazisti facendosi sostenere dalla canzone dei loro padri: «… si udiva intanto dalle amate sponde, sommesso e lieve il tripudiar dell’onde…».