Gli statisti della riscossa anti-trumpiana

Share
Trump non ha dimenticato che l’anno scorso l’Unione Europea e la Svizzera organizzarono una conferenza sulla pace in Ucraina senza invitare la principale parte in causa cioè la Russia. E adesso ci lamentiamo del fatto che russi e americani non ci vogliono tra le scatole mentre si discute seriamente di pace: dato il precedente, tenerci lontani da Riad è quasi una misura sanitaria

*****

Ammettiamo che lo stimolo per le riflessioni che seguiranno ci è venuto dall’amico il dottor Francesco Gaeta con una domanda apparentemente faceta ma che, in realtà, era anche una risposta: «Ma l’Europa veramente pensa di poter tener testa a Trump con truppe del calibro di Ilaria Salis e Mimmo Lucano?». In verità, se come sospettiamo i due eurodeputati tirati in ballo da Gaeta rappresentano il paradigma delle qualità professionali e morali degli eurodeputati dei ventisette Paesi sedenti al Parlamento Europeo, non v’è dubbio che tra Bruxelles e Strasburgo abbondi quella che un antico proverbio napoletano definirebbe “A schiuma d’e fasule ‘a ucchietiello”, posto che questa qualità di fagioli autoctoni, dalle parti del Vesuvio, è ritenuta scadente rispetto a quelle pervenuteci dalle Americhe.

Ma, ritornando al Parlamento Europeo, siamo persuasi che, volendo, l’eurodeputata Ilaria Salis potrebbe dare un valido contributo di pensiero alla presidente della commissione europea, Ursula von der Leyen, e al presidente del consiglio europeo, il socialista Antonio Costa, i quali il prossimo 24 febbraio si recheranno in Ucraina per portare la loro solidarietà in occasione del terzo anniversario dell’invasione russa. Di quale contributo parliamo? È presto detto.  Posto che quando arriverà la pace il governo ucraino si troverà alle prese con la crisi degli alloggi provocata dai bombardamenti russi, Ilaria potrebbe indicare ai due capi dell’UE un metodo da suggerire a Zelensky e per il quale lei è un’esperta di caratura mondiale: fare occupare abusivamente gli alloggi liberi ancora in piedi. E quali? Ma quelli degli anziani ricoverati in ospedale, dei militari al fronte e dei profughi appoggiati all’estero… elementare Watson.

Ritornando alle cose serie (ammesso che ciò sia possibile quando si parla dell’UE), riteniamo che, invece di far suonare a stormo la campana senza batacchio dell’Unione, la Baronessa Ursula dovrebbe stare attenta a ciò che sulla pace prometterà a Kiev ed a Trump allo scopo di farsi coinvolgere nelle decisioni che verranno prese a Riad. Da qualche giorno sentiamo parlare dell’offerta di 30.000 militari europei da dislocare in Ucraina a garanzia della pace – unici sostenitori per adesso Macron e Starmer – e già questa offerta ci lascia perplessi: come farebbe l’Unione Europea a passare da parte in causa a credibile garante della pace da un giorno all’altro? La Russia sarebbe d’accordo? Di certo Putin non avrà dimenticato che l’anno scorso l’UE, la Svizzera ed altre istituzioni inernazionali organizzarono una conferenza sulla pace senza invitarlo a partecipare. Pensate, furono invitati 92 Paesi, perfino le Isole Fiji che sono più piccole della Lombardia ed hanno lo stesso numero di abitanti della provincia di Varese, ma non la principale parte in causa, ovvero la Russia. Evidentemente Trump non è l’unica anomalia del dossier ucraina come si vorrebbe far credere.

E adesso ci lamentiamo per il fatto che russi e americani non ci vogliono tra le palle. Ebbè, dato questo precedente, per Trump e Putin tenerci lontani da Riad è quasi una misura sanitaria E, in ogni caso, ci andremmo con i piedi di piombo nel proporre come forza di pace i militari di alcuni eserciti europei, perché ai confini della Russia l’unica pace possibile è quella assicurata dai potenziali di forza. E l’Europa è talmente debole e divisa al suo interno che non riuscirebbe ad imporre niente a nessuno, figuriamoci il rispetto di una pace siglata da terzi contro il volere di una delle parti in causa. E un’eventuale sconfitta anche sul terreno della pace sarebbe l’atto di morte ufficiale dell’Unione Europea e della sua credibilità negoziale e militare, se mai ne ha avute.  Questa è l’UE oggi, e il solo fatto che ne faccia parte anche Ilaria Salis la dice lunga su come s’è ridotta.

Potrebbe interessarti anche Le lacrime delle vittime del giorno dopo