Non bisogna meravigliarsi del decadimento etico dei politici americani perché è dal Sessantotto che essi somigliano sempre meno ai loro capostipiti Padri Pellegrini che aprirono la strada alla colonizzazione etica del Nord America, e sempre più al principale rappresentante di quella corrente letteraria definita di realismo sporco il cui degno rappresentante fu lo scrittore Charles Bukowski
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La storia inclina spesso a ricordare Jeanne-Antoinette Poisson semplicemente come madame Pompadour non perché – come malignavamo noi studenti delle scuole superiori – dispensasse certi servizietti orali assonanti col suo nome al re di Francia Luigi XV, ma perché questi, conquistato dalle sue grazie, le aveva concesso il titolo di Marchesa e le rendite di un villaggio della Nuova Aquitania, avente nome appunto Pompadour… insomma i pompini reali della Marchesa ipotizzati da studentelli maliziosi non c’entravano niente! O forse sì? Ma chissenefrega!
Ops, ci siamo lasciati scappare una parola politicamente scorretta senza far prima una precisazione. Volendo mettere in parallelo i comportamenti sessuali di due noti politici statunitensi, dobbiamo per forza ricorrere a questo termine e, per non essere impiccati alle parole, siamo andati a consultare l’Enciclopedia Treccani che così riporta: «Pompino, stimolazione erotica orale del pene». Sicché, per quanto sia sconsigliabile ricorrere a tale termine in un salotto chic o d’avanti al papa, il pompino trova decorosa ospitalità nella migliore enciclopedia italiana. Cotante premesse e precisazioni per arrivare sani e salvi all’obiettivo, che è la boccaccesca vicenda dell’ex 42° presidente democratico degli Stati Uniti, Bill Clinton e, in questi giorni, quella dell’ex sindaco repubblicano di New York, Rudolph Giuliani.
Il primo, dopo una selva di corna alla moglie Hillary, piuttosto antipatica e scostante in verità, nel 1998 finì nelle spire del cosiddetto sexgate, ovvero uno scandalo politico – sessuale che coinvolse lui e una stagista ventiduenne della Casa Bianca, Monica Lewinsky. Fu accertato, anzi lo dichiarò lo stesso Clinton, che costei era solita sollazzargli il bigolo da sotto la scrivania alla Casa Bianca.
Il secondo, Rudolph Giuliani, è stato chiamato a sborsare 10 milioni di dollari d’indennizzo alla signora Noelle Dunphy perché (almeno questa è l’accusa), in cambio della sua assunzione ad assistente, il mandrillo le avrebbe chiesto, tra altre “insolite” prestazioni, dei pompini mentre era al telefono con un altro ex, pure lui sputtanato da (ex) signore inizialmente compiacenti, Donald Trump. Oddio, pare che lo stipendio annuo promesso da Giuliani alla Dunphy fosse piuttosto alto: un milione di dollari. Come dire che l’ex sindaco newyorchese avrebbe, ehm…, pompato un sacco di soldi nella borsa della suddetta signora in cambio della stimolazione erotica orale del suo pene, giusto per parlar pulito come diceva Anna Magnani in un noto film del 1941.
Orbene, non crediamo di possedere i titoli per ergerci a fustigatori dei costumi sessuali altrui, ma ricordiamo che furono molti coloro i quali all’epoca dissero che Clinton, per distrarre l’opinione pubblica e il Congresso dalle sue poco onorevoli performances, aveva ordinato l’Operazione Allied Force andando a bombardare ripetutamente Belgrado e ciò che restava delle istituzioni statali jugoslave per far fuori quella mammoletta di Slobodan Milosevic, presidente della Serbia e della Repubblica Federale di Jugoslavia che avversava la secessione del Kossovo.
E, giusto per concludere con qualche certezza: ma poi la signora Noelle Dunphy lo stipendio di un milione l’anno che le aveva promesso Giuliani qualora avesse… se l’era guadagnato oppure no? Perché, se a quello già intascato il giudice americano dovesse riconoscerle anche il supplemento di un indennizzo di 10 milioni di dollari, potremmo ben dire che mai un pompino fu così disastroso per le finanze del suo beneficiario.
E d’altronde perché meravigliarsi del decadimento etico e morale dei politici americani: è almeno da mezzo secolo, ormai, che essi somigliano sempre meno ai loro puritani capostipiti Padri Pellegrini che aprirono la strada alla colonizzazione, e sempre più al principale rappresentante di quella corrente letteraria definita di “realismo sporco” che ebbe come degno rappresentante Charles Bukowski, per il quale la donna ideale era colei che «…si ferma una settimana/solo una settimana/ e lava i piatti e fa da mangiare/ e scopa e fa i pompini…».
E questa concezione della donna e serva perennemente accovacciata tra le gambe di un uomo, noi de Il Rullo non possiamo accettarla perché la troviamo falsa, violenta e brutale, specialmente se l’uomo in questione riveste una posizione di supremazia gerarchica nei suoi confronti, come nel caso Clinton – Lewinski e Giuliani – Dunphy.
(Copertina di Donato Tesauro)
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