Per ironia della sorte proprio il giorno che per i cristiani segna la nascita delle nascite, vale a dire il 24 dicembre prossimo, dopo oltre mezzo secolo di vita, la barberia sotto i portici di piazza della Libertà cesserà di esistere e cederà il posto a un altro locale della pasticceria – gelateria “Godo”
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Era il 1968 quando un giovanotto che aveva appena ultimato il servizio militare di leva, pieno di speranze e con tanta voglia di lavorare, partiva dalla natia Lucania per venire ad abitare in Lombardia: era Luigi Pasciucco, lo storico barbiere di Gallarate che, per quanto all’epoca fosse poco più che ventenne, era voluto venire nel mitico Nord per sistemarsi e mettere su famiglia, perché a quei tempi i primari obiettivi dei ragazzi e delle ragazze erano il lavoro e il matrimonio. Sicché, appena arrivato nella nostra città, egli iniziò a lavorare come dipendente nel salone da barbiere situato sotto il portico di Piazza della Libertà, a fianco di un’antica cappelleria recentemente chiusa.
Gli anni in cui Luigi Pasciucco si stava sistemando a Gallarate furono abbastanza impegnativi anche sotto il profilo sociale e politico, ciò perché la società italiana era scossa dalle convulsioni (il Sessantotto…) di un’organizzazione amministrativa parossisticamente centralista, risalente addirittura allo Stato post risorgimentale, che stentava a trasformarsi in coordinatore di un’ordinata e moderna società di massa come richiedevano i tempi. In quel periodo, proprio a Gallarate, stava iniziando una lenta ma costante flessione della sua economia, intimamente connessa alla produzione tessile.
Uno dei primi a cogliere tali cambiamenti fu certamente il nostro amico perché la barberia di sotto il portico, come tutte le barberie del mondo d’altronde, era un ottimo punto di osservazione e di ascolto: mentre Luigi tagliava i capelli ad adulti e bambini o radeva barbe, gli operai, gli impiegati, i piccoli artigiani, gli studenti, con la testa reclinata all’indietro sulla poltrona come fossero sul lettino dello psicologo, esternavano le loro preoccupazioni per il futuro, i piccoli problemi familiari, i meriti veri o presunti della loro squadra di calcio e qualche volta anche le pene del cuore. Ma più che psicologo, Luigi, è stato un po’ il confessore indulgente dei suoi clienti perché trovava sempre parole rassicuranti per tutti.
Poi arrivarono il matrimonio, la titolarità della barberia e due figli, uno dei quali lo ha reso nonno già da tempo, nel mentre sulla strada tra il colonnato del portico di Piazza della Libertà e la chiesa di San Pietro, per oltre mezzo secolo, si è consumato il via vai di due generazioni di gallaratesi a partire dal mattino all’alba quando, prima di recarsi al lavoro, sostavano qualche minuto nella Basilica dell’Assunta oltre la fontana.
Il prossimo 24 dicembre, per ironia della sorte proprio il giorno che per i cristiani segna la nascita delle nascite, la barberia cesserà di esistere e lascerà il posto a un altro locale della pasticceria – gelateria “Godo”. Non ci resta che salutare Luigi con affetto, con gratitudine e anche con un pizzico di tristezza, perché quando lui abbasserà definitivamente la serranda della barberia di Piazza della Libertà, realizzeremo di essere diventati tutti un po’ più vecchi.
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