Dalla sua creazione ad oggi il concorso Miss Italia è stato lo specchio del Paese che cambia ma è stato anche, e soprattutto, lo specchio della palingenesi della donna italiana. Questa trasformazione, che non è stata soltanto di costume ma anche di percezione estetica, è evidente nella galleria delle vincitrici del concorso dal 1939 ad oggi: intercorre un abisso auto percettivo e di possibilità tra la quattordicenne Isabella Verney, vincitrice del primo concorso in assoluto e che volle ritornare alla sua vita normale benché De Sica la volesse nel film “Teresa Venerdì”, e Alice Sabatini, trionfatrice dell’ultima Miss Italia
– Clara Del Prete –
Il concorso di Miss Italia totalizza quest’anno ottanta primavere e, ad essere sinceri, le dimostra tutte per tante ragioni: la prima è quella di aver perso quell’aria da dilettanti allo sbaraglio che lo aveva caratterizzato fino agli anni Settanta del secolo scorso, per diventare un business farcito di belle figliole con l’immancabile futuro da veline o da partner di calciatori famosi.
Il concorso nacque nel 1939 come “Miss Sorriso”, una passerella che era soltanto fotografica, poiché le concorrenti se ne stavano tranquillamente a casa e la vincitrice riceveva un premio di 5000 lire di buoni del tesoro, una cifra ragguardevole all’epoca. Infatti, stando a una canzone allora in voga, con uno stipendio di 1000 lire il mese si poteva pensare di mettere su famiglia e acquistare anche una casetta in periferia. Poi si fecero timidamente avanti le diverse aziende che producevano quei pochi beni e consumi d’uso femminile dell’epoca. Sicché alle 5.000 lire di premio si aggiunsero, via via, mobilio, pellicce, un corredo matrimoniale, calze di seta e un soggiorno in note località italiane di villeggiatura.
Nel 1942, quando la II Guerra Mondiale entrò in una fase critica per il nostro Paese, il concorso fu sospeso e riprese soltanto nel 1946 col nome di Concorso Miss Italia che – rispetto a prima – prevedeva la sfilata in passerella delle concorrenti che dovevano possedere quelle che erano le “misure” ideali secondo l’immaginario maschile del tempo. E non v’è dubbio che fossero misure ragguardevoli se comparate con quelle che vanno per la maggiore oggi: seno 90, vita 60, fianchi 90. La sede prescelta per la sfilata delle concorrenti fu Stresa, sul Lago Maggiore, dove le più belle d’Italia vi si ritrovarono, a periodo alterno, fino al 1958.
La prima vincitrice del dopoguerra del titolo di Miss Italia fu, nel 1946 Rosanna Martini, una bella ragazza di Fidenza, vagamente rassomigliante alla divina Greta Garbo, che percorse l’incerto viale della carriera cinematografica con modesti risultati. Presentatore di quella storica edizione del concorso fu Corrado Mantoni, che sarebbe diventato, col solo nome di battesimo, Corrado, uno dei fondatori della televisione d’intrattenimento in Italia. Dal concorso di Miss Italia di quegli anni, pur non vincendo nessun titolo, vennero fuori attrici come Sophia Loren, che nel 1950 fu scartata perché ritenuta troppo “abbondante” per le già generose misure di allora, Gina Lolobrigida, Silvana Pampanini, Silvana Mangano, Lucia Bosé, Gianna Maria Canale, Eleonora Rossi Drago. Anche se bisogna dire che la maggior parte delle ragazze partecipanti al concorso, appagato il desiderio di essere annoverate tra le più belle d’Italia, se ne tornava in famiglia, alle precedenti occupazioni accontentandosi di condurre una vita normale.
Passati gli anni ’70, con la discesa in campo della radio e della televisione, il concorso uscì dalla dimensione dilettantistica per diventare un vero business. Per capire ciò che avvenne, bisogna comparare due fatti: a Mariella Giampieri, Miss Italia 1949, andò in premio una stanza da letto, un salottino, una Vespa della Piaggio, un abito da sera, una macchina per cucire Necchi, un tailleur, un servizio da tavola per 12 persone, una bambola, una penna laminata in oro e un paio di calze di nylon. Alle vincitrici dei nostri giorni, invece, è riservato almeno un posto come valletta, o velina, o una particina in qualche fiction televisiva, con guadagni e notorietà indiretti che le loro antiche colleghe non osavano neppure sognare.
Dalla sua creazione a oggi, il concorso di Miss Italia è stato lo specchio del Paese che cambia ma è stato anche, e soprattutto forse, lo specchio della palingenesi della donna italiana.
Questa trasformazione, che non è stata soltanto di costume ma anche di percezione estetica nell’immaginario maschile, è evidentissima nella galleria in cui abbiamo riportato tutte le vincitrici del concorso dal 1939 al 2018: intercorre un abisso anche dal punto di vista immaginativo tra la quattordicenne Isabella Verney, vincitrice del primo concorso in assoluto e che volle ritornare alla sua vita normale benché De Sica la volesse nel film” Teresa Venerdì”, e Alice Sabatini, trionfatrice dell’ultima edizione del concorso oltre che modella, giocatrice di basket e accaparratrice di altri titoli connessi al titolo di Miss Italia.
Le due ragazze sembrano appartenere a due mondi distanti anni-luce e, invece, tra le due immagini corrono appena tre generazioni.
(Foto di copertina: Salsomaggiore 1950 – Sofia Villani Scicolone/Loren assieme ad altre concorrenti)