La messa di Natale deve celebrarsi a mezzanotte e non prima, anche se dubitiamo che il nostro ministro abbia gli strumenti per poterlo capire. A mezzanotte la natura si addormenta, il traffico si stempera, i bambini dormono, il vocio del mondo visibile cessa, e perfino il vento di solito smette di solleticare le foglie. A mezzanotte della Vigilia di Natale sembra che perfino la natura trattenga il fiato in attesa del Redentore
– Enzo Ciaraffa –
Mentre il re di Giudea, Erode il Grande, voleva uccidere Gesù in fasce, molto più modestamente, al ministro per gli affari regionali, Francesco Boccia, andrebbe bene anche un parto prematuro della Madonna: vorrebbe far nascere il Redentore alle ventidue anziché a mezzanotte del 24 dicembre, perché «Far nascere Gesù bambino due ore prima non è eresia, il Natale non si fa con il cronometro». Il classico ragionamento di un comunista riciclato. Peraltro il ministro, con una sola battuta, è riuscito ad offendere il sentimento religioso di quasi due miliardi e mezzo di cristiani (come dire un terzo della popolazione mondiale), l’apostolo Matteo e, visto che c’era, anche San Francesco d’Assisi che inventò la tradizione del presepe. Troppi per un politiconzolo modesto e anche un po’ buzzurro, lo stesso delle fantomatiche ronde anti-Covid! Peraltro, non riusciamo a capire perché delle persone cha vanno in chiesa alle ore ventidue non sono vettori di contagio mentre quelli che ci vanno a mezzanotte sì.
Il Natale non si celebra col cronometro, sostiene il nostro ministro che fa una cosa e ne sbaglia due come il tonto monaco Cimabue di una nota pubblicità degli anni ’70, ma di certo non si può fare senza attingere ad una tradizione che ha improntato la nostra fede almeno dalla notte dal 24 dicembre 1223. In quella indimenticabile notte, infatti, San Francesco rappresentò, per la prima volta con un presepe vivente, la nascita di Gesù Cristo in una grotta sulle colline intorno alla cittadina di Greccio. Dal momento che, Boccia, sembra non comprendere le ragioni di quell’iniziativa, gliele ricordiamo noi con le parole di un grande convertito al cattolicesimo, lo scrittore danese Johannes Jorgensen: «La veglia durò fino a tardi, e ognuno tornò alla propria casa ripieno di santa gioia…». Il senso della nostra religione, della nostra stessa civiltà è tutta in queste immagini, la nudità della grotta, il bimbo sulla paglia e la Madonna adorante. Per come la vedo io, che ho ricevuto un’educazione cristiana pur avendo molti dubbi sulla divinità di Cristo, tutta la forza, tutta la potenza, tutta la luce del Cristianesimo è in questo Dio che, a mezzanotte, nasce piccolo e ignudo consapevole di essere l’agnello da sacrificare per la salvezza dell’umanità.
E c’è una ragione per cui la messa di Natale deve celebrarsi a mezzanotte e non prima, anche se dubitiamo che Boccia abbia gli strumenti per poterlo capire. A mezzanotte la natura si addormenta, il traffico si stempera, i bambini dormono, il vocio del mondo visibile cessa, e perfino il vento di solito smette di agitare le foglie. A mezzanotte della Vigilia di Natale sembra che perfino la natura trattenga il fiato in attesa del Redentore.
La messa di mezzanotte è, quindi, un mito unificante, è la colonna sonora della Natività, ripetutasi e sviluppatasi attraverso i secoli, fino ad accentuare sempre di più il suo carattere di suggestione e di esaltazione della fede in Cristo e rappresenta, durante il periodo natalizio, il punto d’incontro del nostro popolo e di tutto il popolo cristiano. Spesso i figli aspettano la mezzanotte di Natale per recarsi con i genitori presso la chiesa dove hanno ricevuto i sacramenti, in un’atmosfera di amore e di serenità, e a volte sembra che in quella notte camminino assieme a noi anche le persone care scomparse, sicché la nostra messa di mezzanotte quest’anno la dedicheremo ai nostri morti, e sono “nostri” anche i 53.000 italiani uccisi dal Covid-19.
Se ne faccia una ragione il ministro “ginecologo” Boccia perché la Madonna questo Natale non avrà un parto prematuro: per noi, nei nostri cuori, essa darà alla luce il divino bambino a mezzanotte, qualunque cosa lui assieme a questo imbarazzante governo dovessero decidere.
(Copertina di Donato Tesauro)
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