Non ti sposo perché sei una zoccola: la classe non è acqua

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Non è stato bello il risentito gesto di Massimo Segre contro Cristina Seymandi, la promessa sposa suppostamente fedifraga perché, anche in presenza di un tradimento, soprattutto in presenza di un tradimento amoroso, è lo stile con il quale si pone fine al rapporto a fare la differenza e lui, come Garibaldi in un caso analogo, ha fatto del tutto per apparire un allupato coglione. Però, mentre Garibaldi continuerà a essere ricordato nei secoli come l’eroe dei due mondi, lui sarà ricordato soltanto come il due volte cornuto di Torino ancora per qualche settimana

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V’è un antico detto napoletano che potremmo tradurre così: «Le corna dei signori da sopra i finestroni». Intendendo con ciò che le corna delle persone altolocate sono, di solito, silenziose e discrete fino al punto che per vederle bisognava arrampicarsi molto in alto, fino ai finestroni delle camere da letto appunto. Qualcosa, però, dev’essere cambiato in questi ultimi anni perché, mentre la scopatina extra un tempo veniva consumata con discrezione (…direi quasi con pudicizia per non alterare gli equilibri dei rapporti di coppia legali), oggi è facile che un cornuto vada a finire su Internet e per la stessa via la fedifraga diventi un’assatanata e poco di buono urbi et orbi.

Nei giorni scorsi, mentre la poco seducente Torino boccheggiava sotto la calura ferragostana, il finanziere Massimo Segre (consulente di Carlo De Benedetti tessera numero uno del Pd), una volta riuniti amici e parenti nel giardino della sua villona per annunciare, almeno così si pensava, la data delle nozze con la bella imprenditrice Cristina Seymandi ha, invece, agguantato il microfono e ha comunicato loro di non volerne più sapere della fidanzata in quanto zoccola conclamata per averlo tradito con due uomini diversi. Il gesto è diventato subito virale e così anche la reputazione di Cristina Seymandi se n’è andata in rovina sui social.

In verità, lo sputtanamento globale dell’amante fedifraga era già iniziato con Giuseppe Garibaldi il 24 gennaio del 1860. Infatti, quel giorno a Fino Mornasco all’uscita della cappella privata dei Marchesi Raimondi, dove si era appena celebrato il matrimonio tra lui irrequieto cinquantatreenne e la diciannovenne Giuseppina Raimondi, qualcuno che non volle farsi i fatti suoi mise in mano all’attempato novio una lettera, ovviamente anonima come si usava anche allora in Italia, con la quale lo informava che la sposina portava nella pancia il figlio di un altro che – il massimo della figura di merda per l’invitto duce – era un suo garibaldino!

«Signora, siete una zoccola». Queste furono le poco lapidarie parole con le quali l’eroe dei due mondi lasciò per sempre la sposina traditrice, inconsapevole, probabilmente, di essere stato l’unica persona al mondo a separarsi dalla moglie appena qualche minuto dopo averla sposata.

Ebbene, nonostante i rudimentali mezzi di comunicazione allora esistenti, la notizia delle corna rimediate da Garibaldi in Lombardia si diffuse rapidamente in Italia e nel resto d’Europa, sommergendolo sotto una valanga di prese per il culo dei giornali, e quello fu l’aspetto della vicenda che lo fece soffrire di più.

Sì, perché lui, l’indomito guerrigliero delle Pampas, l’intemerato marinaio, il brando del patriottismo italico, si era fatto coglionare da una ragazzina come un satiro allupato e senza cervello, mentre la traditrice divenne, suo malgrado, la zoccola del Risorgimento per antonomasia e, anzi, qualcuno scrisse che senza quelle corna non ci sarebbe stata l’Unità d’Italia perché, assorbito dai doveri del talamo nuziale don Peppino Garibaldi non avrebbe avuto interesse a organizzare una spedizione disperata come quella dei Mille per riabilitarsi agli occhi dell’opinione pubblica.

Ritornando fatalmente da dove siamo partiti, precisiamo che non abbiamo per niente apprezzato la risentita performance di Massimo Segre perché, anche in presenza di un tradimento, soprattutto in presenza di un tradimento, è lo stile con il quale si pone fine al rapporto a fare la differenza e lui, come il nostro Garibaldi, ce l’ha messa tutta per apparire un anziano coglione. Ma allora parteggiamo per la traditrice? No, però prima di fucilare la (presunta) fedifraga sulla pubblica piazza mediatica forse era il caso di pensare alle persone che con la pecoreccia storia non hanno avuto nulla a che vedere, come figli, genitori e collaboratori, perché se è vero che la vendetta è un piatto da servire a freddo è altrettanto vero che certe plateali ripicche sarebbe meglio lasciarle agli adolescenti, quelli che traditi dalla fidanzatina vanno a scrivere i loro nomi sulle mura della scuola: “Adalgisa è una zoccola!” Sicché, mentre Garibaldi continuerà a essere ricordato nei secoli come il battagliero “eroe dei due mondi”, Massimo Segre sarà ricordato soltanto come il due volte cornuto di Torino. A meno che la Magistratura, che in questi giorni sta indagando su di alcune sue attività professionali, non lo trasformi in un “Cornuto e mazziato”.

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