Dopo la folgorante vittoria di Trump nelle urne, alcune supporter democratiche hanno pensato di passare dalla promessa di pompini della pop star Madonna agli elettori che avrebbero votato Hillary Clinton nel 2016, alla serrata dell’attività sessuale con i partner che anche stavolta hanno votato per The Donald
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Sarebbe perfino ammirevole, se dedicata a miglior causa, la cocciutaggine di alcune supporter (non molto) democratiche che, per impedire o contestare la vittoria di Donald Trump quando corre per le presidenziali e le vince, sono solite partorire idee una più demenziale dell’altra. Nel 2016 la pop star Madonna, al secolo Veronica Ciccone, promise una fellatio (più noto come pompino) a chi avesse votato per Hillary Clinton anziché per il suo avversario che anche otto anni fa era The Donald. Ovviamente, non siamo in grado di dire se Madonna si diede effettivamente da fare in quell’attività per la causa democratica, né quantificare in quante fellatio pro-Hillary si sia dovuta eventualmente produrre la volenterosa signora, che all’epoca non era proprio una rosellina perché aveva la bella età di 58 anni, prima di rendersi conto che, nonostante la sua disponibilità, il bieco repubblicano biondo chiomato stava vincendo le elezioni.
Sta di fatto che, dopo la folgorante vittoria di Trump dei giorni scorsi, alcune elettrici democratiche deluse hanno pensato bene di passare dalla promessa di pompini della loro star e compagna di fede politica alla vera e propria eliminazione dell’attività sessuale con quei partner che hanno votato il partito avversario. Infatti, per farla pagare a letto ai loro partner immarcescibili repubblicani, esse stanno consigliando alle donne anti-Trump di aderire in massa al Movimento 4B, un satellite del #Me-Too che, tra l’altro, comporta la scientifica preclusione della patonza a fidanzati e mariti che avessero votato il puzzone che per loro è il Belzebù in persona.
Siccome ci sentiamo di scommettere un milione di euro contro un nichelino che, prima o poi, verrà fuori qualcuna del Pd o della Sinistra in generale che proporrà anche alle democratiche nostrane la preclusione del sesso a quei loro partner che votano abitualmente per i partiti conservatori, mettiamo in guardia le interessate perché la chiusura della bottega oltre Atlantico non ha mai funzionato. Ricordiamo che allo sciopero del sesso ci provò già Lisistrata, l’eroina di una commedia di Aristofane, una salace signora ateniese che oltre duemila anni fa, stanca della lunga guerra del Peloponneso dove si stavano allegramente massacrando i maschi ateniesi e spartani, decise di organizzare uno sciopero sessuale trasversale di tutte le donne delle battagliere polis, con in testa una richiesta ai partner piuttosto chiara: o ritornate a combattere nel letto di casa, o dite per sempre addio a quella cosa! Però, lo sciopero non durò più di tanto perché, stando alle parole che Aristofane mise in bocca a Lisistrata, l’iniziativa si ritorse contro la stessa promotrice che, con le sue lamentele che abbiamo concentrato in un solo rigo, ne certificò il fallimento e introdusse i posteri ai sex toys e ai piaceri solitari: «…neppure ho più veduto/quel trastullo di cuoio d’otto dita, che ci dava ristoro».
Poi venne anche la preclusione della patonza per motivi sindacali suggerita da una canzone del 1970, di Claudio Celentano con la moglie Claudia, contro gli stakanovisti dello sciopero selvaggio che all’epoca era un evento pressoché quotidiano in Italia, col suo bravo corollario di soprusi e di violenze. Il titolo della canzone era: “Chi non lavora non fa l’amore”. Ma non funzionò neppure quell’appello, e non poteva funzionare, perché eravamo in piena rivoluzione sessuale. Come dire che, nonostante le esortazioni canore di Celentano & signora, proprio in quegli anni le donne avevano iniziato a darla con una certa liberalità anche fuori dal matrimonio, e a uno sciopero a letto proprio non ci pensavano dopo millenni d’insoddisfazione e d’inibente finto moralismo.
Speriamo di cuore che alle nostre partner, specialmente quelle pencolanti a sinistra, non venga in mente di adottare lo stesso programma delle guerriere del partito democratico americano in scivolata verso il Movimento 4B, per punire noi fedifraghi che, sotto sotto tifiamo per i conservatori e, di nascosto, diciamo pure cose che sarebbero irripetibili nei salotti fricchettoni della Sinistra. Non sappiamo voi, cari amici, ma a noi conservatori il futuro paventato in copertina dal braccio vibrante del vignettista Donato Tesauro ci deprime quasi quanto le signore democratiche.
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