Nel caso di questo manager bergamasco, ci troviamo in presenza di un professionista il cui corposo background gli consente capacità di antiveggenza anche sul tempo post-Covid delle imprese, perché ritiene si debbano affinare le tecnologie digitali per organizzare eventi fieristici virtuali col vantaggio che, invece di essere limitati nel tempo, essi possono durare anche un intero anno
– * Patrizia Kopsch –
I tempi che stiamo vivendo, ma ancor di più quelli che ci attendono, necessitano di manager dalle vedute chiare, così chiare da poter precorrere gli eventi; uno di questi è Alberto Capitanio la cui strada professionale s’incrociò con la mia quando ero caporedattore di un periodico locale e che ora incontro di nuovo, grazie all’intervista che ho realizzato per la “BBAcademy” che, per una questione di spazio, ripropongo in versione light per questo blog.
Parliamo di un poliedrico imprenditore bergamasco che è un project manager di eventi fieristici oltre che ascoltato consulente per l’internazionalizzazione delle imprese, potendo egli vantare una multidisciplinarietà di competenze che gli consente di elaborare le sue valutazioni da un osservatorio privilegiato. Infatti, dal 2013 è anche presidente della Compagnia delle Opere di Bergamo e componente della giunta esecutiva della Camera di Commercio di Bergamo in rappresentanza del settore industriale.
Non a caso, dunque, Alberto Capitanio opera da un quarto di secolo nel campo dei servizi per le imprese dove supporta e indirizza quelle piccole e medie quando vogliono intraprendere percorsi di successo verso nuovi mercati in Italia e all’estero. In Lombardia, in particolare, egli organizza alcune delle più importanti fiere internazionali nei settori dell’architettura, dell’edilizia, delle costruzioni e del Food & Beverage. Ha contribuito alla nascita e allo sviluppo della sempre affollatissima mostra del mercato internazionale dell’artigianato conosciuta come Artigiano in Fiera di Milano.Con la Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, di Zurigo e Ginevra di cui è referente, il nostro ha seguito l’avvio, nel 2012, del progetto “Esportare in Svizzera”, il primo portale dedicato al supporto alle imprese italiane sul mercato della vicina Confederazione.
Ci troviamo, indubbiamente, al cospetto di un manager il cui corposo background gli consente una certa capacità di antiveggenza anche sul tempo post-Covid delle imprese perché ritiene si debbano affinare le tecnologie digitali per organizzare eventi fieristici virtuali che, invece di essere limitati nel tempo, durino anche un intero anno.
Va da sé che un soggetto con tali stimmate operative non poteva che essere in prima fila quando lo tsunami pandemico si è abbattuto su Bergamo durante la prima ondata. Nella circostanza Capitanio è stato direttamente coinvolto nell’organizzazione per la riconversione temporanea della struttura fieristica locale affinché essa potesse diventare il secondo ospedale di emergenza Covid-19 in Italia dopo quello tirato su da Regione Lombardia alla Fiera di Milano. Ciò grazie anche all’appassionata partecipazione del mondo artigiano locale nel mettere a disposizione della città dolente ulteriori terapie intensive e supporti all’attività ospedaliera ordinaria. Fu quella una situazione non facile da affrontare e che, purtroppo, in questi giorni sembra tendere a replicarsi dato l’aumento dei contagi dovuto anche alle diverse varianti del Covid-19.
Ma ciononostante dobbiamo conservare la fiducia e un ragionato ottimismo nel futuro, perché nel mondo imprenditoriale italiano ci sono ancora leader con una nitida visione della missione di progresso dell’Italia in Europa e nel mondo.