Biden, Trump e Domineddio

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Fino ad oggi non era mai accaduto che durante la campagna elettorale per le presidenziali l’America diventasse quello strano Paese dove un candidato può anche sostenere che il silenzio – assenso di Domineddio, sulle sue scelte e preghiere, è certezza di appoggio elettorale divino

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A proposito del suo ritiro dalla corsa per la rielezione alla Casa Bianca per evidenti disturbi cognitivi, giusto per non parlare di demenza senile o di Alzheimer, lo scorso 7 luglio il presidente Biden, in merito ad un suo passo indietro, è stato piuttosto categorico: «Lo farei solo se arrivasse e me lo chiedesse il Signore Onnipotente. Ma non arriva». Una sorta di silenzio-assenso del Padreterno a suo favore?

Ma dove non è arrivato il buon Dio, sono arrivati i finanziatori, i parlamentari, i governatori dem, gli ex presidenti del suo partito e perfino Hollywood a sollecitare Biden a farsi da parte per evitare che Trump, oltre a batterlo alle urne, faccia scomparire anche il partito democratico dalla considerazione degli americani e dalla maggioranza al Senato. A quel punto al povero Sleep Joe, come lo definì proprio Trump, non è rimasto che far conto sulla mutua o quella cosa lì, visto che in America non esiste la copertura sanitaria universale: «Mi ritiro se lo dice il medico». Prima Dio adesso il medico… chissà, forse la prossima volta dirà che è disposto a ritirarsi soltanto se glielo chiederà l’usciere della Casa Bianca.

Sul versante dei suoi avversari, Donald Trump, che è miracolosamente sfuggito ai colpi di fucile di un giovane attentatore, alla convention repubblicana di Milwaukee ha voluto lanciare anche lui una sorta di Gott mit uns: «Sono qui solo per grazia di Dio onnipotente». Per carità, non vogliamo andare a fare i sindacalisti in casa di Domineddio (Maurizio Landini ormai non ci riesce nemmeno in casa della Fiat …) chiedendogli se anche lui applica il “salario minimo” della benevolenza e delle indulgenze a tutte le categorie di peccatori indistintamente, oppure ricorre alla concessione caso per caso e con qualche partigianeria, come in buona sostanza affermano i due candidati alla Casa Bianca. A noi tocca soltanto rilevare che al momento Biden lo sta ancora apsettando un “segno”, ma forse rinuncerà prima che questo arrivi, mentre Trump sostiene di essere già stato toccato dal suo alito salvifico. Povera America, come ti sei ridotta.

(Copertina di Laura Zaroli)

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