Il prossimo 25 maggio, l’ineffabile eurodeputato francese Stéphane Séjourné sarà a Roma per partecipare a un seminario col Pd, dove ipotizziamo possa indirizzare di nuovo le sue offese contro il capo del governo. Se ciò dovesse per davvero accadere saremmo curiosi di vedere come si comporteranno Schlein e compagni, mentre uno stronzetto d’oltralpe vomita offese sul loro Paese e sul capo di governo
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Esiste un detto napoletano che si può tradurre così in italiano: «A te nuora dico, tu figlia intendi», riferito a quelle situazioni in cui si vuole inviare un messaggio a qualcuno fingendo che esso sia diretto a un’altra persona. È quanto sta accadendo in questi giorni in Francia e in Spagna, dove i liberaldemocratici francesi e i socialisti spagnoli stanno attaccando Giorgia Meloni da loro ritenuta incapace di gestire l’immigrazione e il mercato del lavoro. In realtà, l’obiettivo del partito del presidente francese è il Rassemblement National di Marine Le Pen che, stando ai sondaggi, potrebbe dare filo da torcere a Macron qualora si andasse alle elezioni, cosa che potrebbe accadere da un momento all’altro perché è dallo scorso mese di giugno che monsieur le président ha perso la maggioranza assoluta all’Assemblea Nazionale.
Questo spiega l’attacco sferrato a freddo dal ministro dell’interno Gérald Darmanin e dall’europarlamentare Stéphane Séjourné, entrambi del partito presidenziale Renaissance.
Anche l’attacco della vice premier spagnola, Yolanda Díaz, più che a Giorgia Meloni era diretto al partito di estrema destra, Vox, che continua a crescere all’avvicinarsi delle elezioni amministrative, regionali e politiche.
Bene ha fatto la premier italiana che – con più garbo istituzionale dei suoi avversari esteri – ha liquidato gli episodi come problemi di politica interna franco-spagnoli, stando attenta a non rincarare la polemica. Perché? Perché Giorgia non è stupida e ha capito che, se attizzasse la polemica con i suoi detrattori, non farebbe che aiutarli nella loro aggressiva campagna elettorale.
In verità neppure noi avremmo dedicato del tempo a questi episodi se non fosse per un aspetto trascurato dai media e che, invece, valutiamo essere molto importante. Il prossimo 25 maggio, l’ineffabile Stéphane Séjourné sarà a Roma per partecipare a un seminario col Pd dove ipotizziamo possa ripetere la sua performance contro il capo del governo italiano. Se ciò dovesse accadere saremmo curiosi di vedere come si comporteranno Schlein e compagni, se ricorderanno di essere italiani mentre uno stronzetto d’oltralpe vomita offese sul loro Paese e sul loro capo di governo.
Essere italiani significa essere patrioti a oltranza? Non più di tanti italiani che amano la terra nella quale vivono con un sentimento calmo, pudico, e che hanno sempre presente il pensiero dell’ufficiale di Marina statunitense Stephen Decatur: «Giusto o sbagliato, è il nostro Paese e dobbiamo amarlo». Speriamo che all’occorrenza se ne ricordino anche i piddini. Lo speriamo ma non ci contiamo.
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