Dopo l’arrivo delle poltroncine con la ribaltina nelle scuole in sostituzione dei banchi tradizionali, che sono a faccia-vista per le gambe, una delle vice presidi del Liceo Scientifico Socrate di Roma avrebbe esortato le studentesse a non mettere la minigonna per non far distrarre i professori. Le ragazze si sono però ribellate all’esortazione e la signora ministro Azzolina ha addirittura richiesto un approfondimento in merito. Manca soltanto uno sciopero di protesta
– Enzo Ciaraffa –
Quelli della mia generazione certamente ricorderanno i trucchi ai quali ricorrevamo quando, giovani studentelli delle scuole superiori, volevamo vedere le gambe delle insegnanti da sotto la cattedra che, i giovani di oggi non lo sanno, aveva un piccolo ripiano sul lato destro dove la prof solitamente deponeva la borsetta: era da quel ripiano che si poteva vedere qualche centimetro di pelle delle sospirate gambe! Ciò a condizione, però, che ci si abbassasse da sotto o di fianco del banco. Ed ecco allora che, quando la prof era una bella donna, le nostre mani diventavano di pasta-frolla perché le penne iniziavano a caderci di mano e, per raccoglierle, dovevamo abbassarci e così facendo sbirciavamo …
Un giorno che avevamo due ore di italiano con una nuova prof, una valchiria dai capelli biondi tagliati corti e con gli occhi che più azzurri non si poteva, che rispondeva al nome di Anna Scarpocchi (se è ancora viva spero sappia con quanta stima io la ricordi), perdemmo letteralmente la sinderesi lasciando cadere quasi simultaneamente una trentina di penne, tante quanti eravamo gli studenti. Compresa la mia.
La pioggia di biro non dovette sfuggire alla bellissima docente che, per porvi fine, richiamò il primo che si trovò a tiro: «Ciaraffa ma che cosa stai facendo!». A quell’interrogativo volutamente espresso ad alta voce, la classe si raggelò, le penne tornarono in un batter d’occhio sui banchi mentre io, rosso come un peperoncino calabrese, provai a bofonchiare una dignitosa risposta: «Prof, stavo solo raccogliendo la gamb … volevo dire la penna». Poi, imprecando mentalmente contro il lapsus freudiano assunsi la posa compunta e un po’ (falsamente) offesa della persona ingiustamente calunniata. Questo accadeva all’incirca sessant’anni fa.
Venendo ai giorni nostri pare che le cose sono cambiate: dopo l’arrivo delle poltroncine con la ribaltina in sostituzione dei banchi tradizionali, che sono a faccia-vista per le gambe, una delle vice presidi del Liceo Scientifico Socrate di Roma avrebbe esortato le studentesse a non mettere le minigonne «… sennò ai prof gli cade l’occhio». Apriti cielo! Le ragazze si sono ribellate e la signora ministro Azzolina ha addirittura richiesto un approfondimento in merito. A questo punto la domanda è: in poco più di mezzo secolo i guardoni non sono più gli studenti ma i professori?
Personalmente credo che la vice preside in questione sia stata un tantino bigotta, anche se forse un po’ di sobrietà alla scuola da parte di tutti, docenti e discenti, non farebbe per niente male.
E se proprio deve cadere qualche penna ogni tanto che sia quella degli studenti … sarebbe più accettabile.