Il telefonino è diventato il cavallo di Troia di un devastante sistema di potere sicché, da strumento d’indipendenza funzionale quale doveva essere, è diventato una leva di potere in mano alle oligarchie tecno-economiche che controllano ogni forma di comunicazione elettronica tramite la rete mondiale segreta “Echelon”
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Da un’analisi dell’Ufficio Studi di Confcommercio risulta che, negli ultimi trent’anni, la spesa per cellulari ed affini in Italia è aumentata del 6500%, mentre è diminuita del 10,6% quella per gli alimenti e del 3,9 % quella per l’abbigliamento. Sicché, forzando un po’ il concetto in verità, possiamo anche dire che, pur sottoalimentati ed un pochino straccioni, utilizziamo il meglio della tecnologia in fatto di telefonino, smartphone e computer. Accrocchi, questi, che ci risolvono molti problemi ma ce ne creano tanti altri. Uno tra tutti: l’invasività. Per fortuna esiste un angolo della casa ove ognuno di noi, per un tempo strettamente connesso alla buona funzionalità del colon, è al riparo da essa ma anche da mogli lamentose, da figli pretenziosi e da nipotini devastanti: il cesso. In quel cubicolo, che di massima odora di saponetta e bagnoschiuma, l’umanità ci lascerebbe in pace se non fosse per il benedetto telefonino che ormai è diventato, per noi, come la bomboletta di ossigeno che si trascinano appreso i malati d’insufficienza respiratoria cronica. Pertanto, mentre siamo sulla tazza, può succedere che il telefonino squilli e, nel momento stesso che decidiamo di rispondere, si bloccano le funzioni corporee che avevamo appena attivato!
Ma è quando il nostro corrispondente dall’altro capo del telefonino ci chiede dove siamo e che cosa stiamo facendo che la telefonata diventa una farsa o addirittura una tragedia. Sì, perché a seconda di chi ci pone la domanda, la risposta può essere: «Stavo visionando una pratica – Sono impegnato in una riunione importante -Ti chiamo dopo perché ho per le mani un problema che urge risolvere». Se, invece, dall’altro capo abbiamo la nostra lei in vena di carinerie, il cesso diviene il Parnaso della menzogna: «Certo che ti amo cara… sempre, ogni momento della mia vita… anche in questo preciso momento». In genere ci va bene, salvo che qualcuno dei nostri familiari, come un figlio o un nipotino ad esempio, non provochi la tragedia iniziando rumorosamente a picchiare sulla porta per sollecitarci ad uscire perché, poverino, se la sta facendo addosso. Sicché, ci si trova svergognati e senza aver neppure assolto lo scopo della seduta.
Il guaio è che il telefonino è diventato l’emblema di questo malvissuto sistema di potere, sicché, da strumento d’indipendenza funzionale quale doveva essere, è diventato il cavallo di Troia delle oligarchie tecno-economiche che ci controllano in mille modi diversi, perfino tramite la rete mondiale (segreta…) di sorveglianza delle telecomunicazioni, nome in codice Echelon. Questa rete è in grado d’intercettare e selezionare ogni forma di comunicazione elettronica che avviene sulla terra tramite appositi satelliti. Valeva davvero la pena sacrificare tutto alla tecnologia e consentirle di entrare perfino nel nostro cesso?
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