A San Valentino regalate la considerazione

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Noi esseri umani, più che di una persona, ci innamoriamo dell’amore, il che è come dire innamorarsi dell’astratto. Il limite di questo tipo di concezione, però, è che quando si è costretti a confrontarsi con la realtà, inevitabilmente essa finisce per deluderci e allora può succedere che, quel che credevamo amore, passi senza lasciar nessun segno, o al massimo un flebile rimpianto

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Sul patrono degli innamorati, San Valentino, abbiamo tanti aneddoti e leggende ma nessuna notizia certa o inoppugnabilmente documentata: in altre parole di questo santo non sappiamo niente di preciso. Eppure, quando ricorre il suo giorno nel calendario cristiano, il cuore degli innamorati riprende a fibrillare per il partner, al quale per la circostanza destiniamo un cadeau che, a seconda dell’età e delle possibilità degli interessati, spazia dagli intramontabili cioccolatini degli spiantati, all’auto Bugatti Chiron Sport che l’anno scorso un marito danaroso e innamorato ha regalato alla propria moglie.

Per carità, non neghiamo che l’amore possa indurre a fare delle cose fuori dal comune se non addirittura esagerate. Dante Alighieri, il più esagerato di tutti, per amore di Beatrice Portinari se ne andò addirittura a fare una passeggiata nell’aldilà in compagnia di Virgilio. Attenti, però, perché l’esagerazione non sempre produce i risultati sperati in amore. Infatti, mentre l’Alighieri continuava a vedere in monna Beatrice una “…donna gentile e tanto onesta” e non, invece, una giovane con i desideri e le debolezze delle sue coetanee, questa pensò bene di sposare Simone de’ Bardi che era ricchissimo e, stando ai suoi contemporanei, anche più bello di Dante che, diciamolo con franchezza di ex studentello, un po’ cesso lo era.

Chi scrive, ricorda ancora con un filo di dolce nostalgia di aver regalato, il giorno di San Valentino di sessant’anni fa, la prima fedina d’oro alla fidanzatina che, come lui, aveva all’incirca quindici anni. Per l’acquisto spese mille lire dell’epoca presso l’unico orologiaio del paese che faceva anche il venditore d’oro (orefice era una parola troppo grande per lui…) il quale, mosso forse da tanta innocente sfacciataggine, gliel’aveva fatta pagare soltanto Mille lire che equivarrebbero, più o meno, a 50 centesimi di oggidì. Ma, come era accaduto per Dante, la bella da grande sposò un altro.

Nella circostanza, allo scrivente non ne venne un gran dolore a dire il vero, ma fu allora che si rese evidente una grande verità: noi esseri umani, più che di una persona, ci innamoriamo dell’amore, il che è come dire innamorarsi dell’astratto. Il limite delle concezioni astratte, però, è che, quando sono costrette a confrontarsi con la realtà, inevitabilmente finiscono per deluderci e allora può succedere che esse passino senza lasciar nessun segno, o al massimo un flebile rimpianto.

In occasione di questo San Valentino, perciò, ai fiori e ai cioccolatini per il vostro partner unite un regalo raro, il più bello e certamente il più prezioso: la considerazione. Parliamo della considerazione per le sue idee, per i suoi progetti, per i suoi pensieri, per i suoi trasalimenti, per la sua cedevolezza, per i suoi entusiasmi, per le sue tristezze e perfino per le sue sconfitte perché – e di questo bisogna essere consapevoli – il percorso della vita è fatto di giorni lieti e tristi. Ma, se amate realmente una persona e non la novella dell’amore, difficilmente qualcuno o qualcosa riuscirà ad aprire una breccia nella vostra fortezza sentimentale.

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