A Villa Recalcati il Calendesercito 2024
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Per la varietà e il numero degli ospiti presenti stamattina, la villa che ospita Prefettura e Provincia ha offerto un bel colpo d’occhio. Probabilmente perché il Generale Miro, in qualità di Capo di Stato Maggiore della Brigata di Supporto al Corpo d’Armata di Reazione Rapida della Nato di Solbiate Olona, prima di essere destinato ad altri incarichi in Italia e all’estero, aveva saputo intessere una bella trama di virtuosi rapporti istituzionali con tutte le autorità e gli enti del territorio
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Stamani, presso la sala convegni della Provincia di Varese in Villa Recalcati, il comandante del Comando Militare Esercito Lombardia, il Generale Alfonso Miro, assieme al Vice Prefetto Fabio De Fanti e alla professoressa Grazia Matera, hanno presentato ai numerosi ospiti intervenuti il “Calendesercito 2024” con la mediazione del giornalista Vincenzo De Vincenzo, responsabile dell’Agenzia Ansa per Milano.
Prima di procedere, però, è molto importante spiegare a chi ci segue sui social perché, per promuovere quello che per i profani potrebbe essere soltanto un almanacco militare come tanti, si siano scomodati un Generale, un Vice Prefetto, una docente e un giornalista di vaglio.
Intanto perché la tradizione del calendario militare ha oltre un secolo di vita e, soprattutto, perché si tratta di una pubblicazione capace di trasmettere valori positivi ai giovani (e oggi ve n’è tanto bisogno), di raccontare agli italiani fatti, storie e personaggi importanti che, altrimenti, rischierebbero di finire nell’oblio man mano che le generazioni si alternano.
Una delle peculiarità del “Calendesercito 2024” è che i suoi sedici protagonisti, come le storie e gli eventi che li hanno riguardati, sono diversi da quelli degli anni precedenti e, paradossalmente, sono anche uguali perché uniti da un filo sottile che non si è mai spezzato nella nostra compagine militare, e da un giuramento fatto alle istituzioni, come non si era spezzato all’indomani dell’8 settembre 1943. Una data, questa, che ci ricorda le migliaia di militari di ogni ordine e grado che, posti di fronte a scelte di libertà e di fede nella democrazia, nella quasi totalità obbedirono alla loro coscienza e senso dell’onore perché, come ha ricordato il Generale Miro: «Possono cambiare gli aspetti istituzionali o le situazioni politiche, ma il giuramento di un militare è sempre alla Patria».
Infatti, i protagonisti del “Calendesercito 24” sono i militari caduti nel corso della II Guerra Mondiale e decorati al valore prima e dopo l’armistizio dell’8 settembre, dal Colonnello Giuseppe Cordero Lanza di Montezemolo al Caporal Maggiore Gino Fruschelli. Tra l’altro, abbiamo molto apprezzato il ricordo che la professoressa Matera ha voluto dedicare agli Internati Militari Italiani – Imi che, per non tradire il loro Paese, preferirono farsi internare nei campi di prigionia nazisti privi di ogni tutela internazionale.
Per varietà e numero degli ospiti presenti stamattina, la sala dei convegni ha offerto un bel colpo d’occhio anche per gli ex militari e presidenti di associazioni d’armi presenti. Questo, probabilmente, perché il Generale Miro in qualità di Capo di Stato Maggiore della Brigata di Supporto al Corpo d’Armata di Reazione Rapida della Nato di Solbiate Olona, prima di essere destinato ad altri incarichi in Italia e all’estero, aveva saputo intessere una bella trama di virtuosi rapporti istituzionali con tutte le autorità e gli enti del territorio.
Per completamento della notizia si sappia che il ricavato della vendita del Calendaresercito verrà devoluto ai 500 assistiti degli orfani dei militari di carriera, per finanziare, ove occorra, i loro studi o ristorante per un po’ le loro possibili ambasce economiche: sito https: //www. esercito. difesa.it/ comunicazione/ calendesercito. Bisogna dire che, grazie allo staff della Prefettura, non è la prima volta che a Villa Recalcati va in scena una giornata di tonificante patriottismo. Per questo, quindi, rinnoviamo i nostri ringraziamenti al Comando Militare Esercito Lombardia e alla stessa Prefettura di Varese perché avevamo tutti bisogno di un bagno di buoni sentimenti.
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